Siviglia prepara i saluti: «Noi ok anche senza Monchi»

Corriere dello Sport (E.Marini) – Se il Siviglia ha vinto tanto, comprese tre Europa League di fila, lo si deve anche a lui, Ramon Rodriguez Verdejo, detto Monchi. Dopo ventisei anni a Siviglia da giocatore e da ds, Monchi lascia il club che ama per iniziare una nuova avventura a Roma. Nel club “nervionense” per ora bocche cucite, ma già qualche giorno fa si poteva intravedere l’ombra dell’addio nelle parole del presidente Castro: «Il collettivo è più importante dei casi personali, a fine stagione vedremo cosa succede con Monchi». L’adíos del ds, che già alla fine della scorsa stagione aveva provato a forzare l’addio, potrebbe mettere in discussone la permanenza di Sampaoli preoccupato che il club perda la capacità di mettere a segno buoni colpi di mercato nonostante il limitato budget a disposizione. Ma capitan Coke tranquillizza i tifosi: «Il club sa come operare sul mercato». E anche Sarabia pensa positivo: «Se lo vedrò gli farò le congratulazioni, ma Oscar Arias può sostituirlo perché ha la stessa mentalità di Monchi». Anche Monchi stesso, intercettato all’aeroporto dopo il rientro da Londra dove aveva visto Pallotta, ha avuto una discussione con i giornalisti che lo aspettavano e che gli hanno chiesto lumi sul suo futuro, se stesse preparando un comunicato o qualcosa di simile per l’addio: «Non dite fesserie – ha detto a taccuini e telecamere – e lasciatemi un po’ in pace…».

IL METODO – Il metodo Monchi fa rima con lavoro, lavoro e ancora lavoro. La fortuna aiuta gli audaci, ma il duro lavoro aumenta sensibilmente le chance, direbbe lui. A Siviglia la sua strategia è stata perfezionata nel tempo, limando ogni spigolo e correggendo le imperfezioni. Da agosto a dicembre Monchi e il suo staff guardano un’infinità di partite di vari campionati, incluso quelli sudamericani. Quasi come fosse un gioco, ogni mese Monchi stila la formazione ideale di ogni campionato, poi da gennaio inizia la seconda fase nella quale mantiene sotto osservazione i giocatori della lunga lista (350-400) stilata nei mesi precedenti. I report sono dettagliatissimi e prendono in considerazione anche il rivale o il campo. Ad aprile inizia la terza fase nella quale presenta all’allenatore circa 15 giocatori per ogni posizione e il mister indica i ruoli e le caratteristiche che cerca. Nonostante spesso non sia riuscito a portare a Siviglia la prima opzione per questione di budget, gli affari sono andati più che bene. Solo dal Barcellona negli ultimi anni sono arrivati nelle casse del Siviglia quasi 100 milioni di euro: Da Dani Alves a Aleix Vidal, passando per Rakitic, Keita e Correia. L’affare migliore forse è stato proprio quel Dani Alves pescato dal Bahia per 1 milione e 350 mila euro, che a Siviglia ha lasciato 5 trofei e una plusvalenza superiore ai 33 milioni. Ma le scoperte di Monchi sono tante: Julio Baptista, Bacca, Gameiro, ma comprendono anche delle scommesse. Parliamo di giocatori accantonati dai grandi club e rinati a Siviglia come Banega, Rami, Jovetic e Nasri, per citarne solo gli ultimi. Solo pochi giorni fa, durante un atto ufficiale Monchi parlava col cuore di un tifoso del Siviglia, perché era, è e sarà sempre un “aficionado sevillista“. Ma la voglia di salpare e provare altre sfide la covava da tempo e la prossima stagione sarà solo un tifoso del club “nervionense“.

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