La Repubblica (M.Favale) – L’immagine che restituisce Virginia Raggi di Paolo Berdini è quella di un assessore che si presenta da lei «con la cenere in capo e i ceci sotto le ginocchia». «Mortificato». Il titolare dell’Urbanistica, una solida formazione di sinistra, pezzo pregiato della sua giunta, sale in Campidoglio alle 15 per scusarsi dopo le frasi pesantissime riportate ieri mattina dalla Stampa. In un colloquio (che Berdini proverà a smentire tutto il giorno, nonostante le parole del giornalista Federico Capurso – «C’ho parlato, eravamo io e lui – e fino alla pubblicazione sul sito del quotidiano dell’audio della chiacchierata, aveva definito la sindaca «impreparata strutturalmente», una donna che «si è messa in mezzo a una corte dei miracoli». Di più: «Si è messa accanto una banda». Giudizi severissimi, ai quali si aggiunge anche un’illazione sul rapporto con Salvatore Romeo, l’ex segretario della sindaca che proprio ieri notte è stato interrogato in procura, accusato di abuso d’ufficio per la sua stessa nomina: «Lui e Raggi, secondo me, sono amanti, l’ho sospettato fin dai primi giorni», si lascia andare Berdini. Parole che danno l’ennesimo scossone a una giunta già indebolita e che ora rischia di perdere un altro pezzo. Già, perché la prima cittadina, dopo un faccia a faccia con Berdini, ottiene le sue scuse e, per ora, respinge le dimissioni che pure l’assessore le aveva presentato. «Le respingo con riserva», è la formula esatta usata nel pomeriggio che vacilla in serata, alla pubblicazione dell’audio del colloquio.
Si cerca in fretta un sostituto. Anche se la linea iniziale era più attendista. «Roma sta affrontando temi complessi, come i piani di zona o lo stadio», sottolinea la sindaca nel corso di una conferenza stampa del M5S, seduta tra Luigi Di Maio e il suo collega di Livorno Filippo Nogarin. E proprio il nuovo stadio della Roma è il progetto più delicato di cui si occupa Berdini che, sull’opera, fino a due giorni fa, incarnava l’anima più radicale dentro al M5S. Il suo piano che prevedeva una sostanziosa riduzione delle cubature, probabilmente, verrà accantonato in favore di tagli meno pesanti, così da raggiungere un accordo con la Roma. Sullo stadio «Berdini è in prima fila», ribadisce comunque la Raggi che non svela la durata della sua «riserva» né aggiunge altro sulle parole dell’assessore in merito a una sua relazione con Romeo: «Berdini si è molto scusato. È la terza volta che lo ripeto», risponde seccata. L’assessore, da parte sua, esce ridimensionato da una giornata nerissima, con una fetta importante del Movimento che lo considera ormai già fuori. Solo 5 giorni Berdini fa aveva smentito di aver pronunciato, sempre a proposito dello stadio, una frase contro i costruttori («L’hanno presa sui denti»), riportata dai giornali e poi smentita, fino alla pubblicazione dell‘audio. Ieri il bis: «Ci stanno massacrando, un vero e proprio linciaggio mediatico – spiega in un comunicato – proprio nel momento in cui l’amministrazione prende importanti decisioni. Non sto a raccontare di pesanti insulti e minacce che ricevo quotidianamente in rete, ora siamo passati anche alle trappole».