Sì a El Shaarawy. Dzeko è in vetrina

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Il Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Diciamo la verità, non è semplice campare. Neanche se sei il direttore sportivo di una società quotata in borsa, neanche se hai deciso di non esserlo più o se sai che devi diventarlo. La Roma, come raccontiamo altrove, sta aspettando di conoscere il suo destino, il piazzamento finale sarà una sentenza, le strategie rotoleranno a valle subito dopo.

RINUNCE – Dipende molto dalle prossime partite (non è che ne manchino molte alla fine del campionato: otto per ciascuna squadra), però qualche punto fermo è bene metterlo subito per non confondersi dopo. A prescindere da chi o da che cosa prenderà il posto di Walter Sabatini, a prescindere dalla Champions League. La Roma ha le sue decisioni da prendere. Qualcuna l’ha già presa. I giocatori non ancora completamente suoi sono quattro. In teoria ogni rinuncia è dolorosa, in pratica no perché secondo i tecnici per qualcuno il gioco non vale la posta. Lucas Digne costa ancora 15 milioni, Antonio Rüdiger 9, Salih Uçan 11, Stephan El Shaarawy 13. E allora il verdetto è: Digne troppo caro e torna a casa, Uçan non ha mantenuto e nonostante i 4 milioni già spesi per il prestito biennale viene restituito al Fenerbahçe. Su Rüdiger si parla con lo Stoccarda per vedere se ci si mette d’accordo diversamente, ma l’orientamento è promuoverlo e tenerlo. El Shaarawy è quel punto fermo di cui parlavamo. Resta alla Roma. Trapiantato in un terreno a lui più adatto del Monaco ha fruttato 5 gol e 2 assist in 8 presenze. E ha reso fertile la corsia di sinistra. Il Milan ha preteso che sul contratto venisse scritto: 13 milioni per il riscatto. Di solito Roma e i rossoneri si vogliono bene e si aiutano nei limiti del lecito nelle campagne trasferimenti. Gli eredi di Sabatini, o lo stesso Sabatini mentre c’è ancora, vedranno di ottenere uno sconto. Però El Shaarawy è soddisfatto di Roma e la Roma è soddisfatta di lui. In questi casi non si spezza un’emozione. A spezzarsi è stata invece la linea di credito aperta dai tifosi e dall’allenatore nei confronti di Edin Dzeko. Che tocca bene la palla, appesantisce l’attacco, alza il baricentro e tutto quel che volete, ma è stato preso per segnare molto e non lo fa. Non ancora. Anzi, tende a sbagliare abbastanza gol semplici da mettere a repentaglio la serenità del pubblico. Quindi anche del club. Il suo contratto è oneroso (4,5 milioni a stagione fino al 2020), lui ha appena compiuto trent’anni che non sono molti per un centravanti però fanno presto a diventarlo.

VALUTAZIONI – Naturalmente Dzeko non è stato ancora ceduto, non siamo a questo. Siamo all’attenzione nei confronti delle offerte che arrivano. Il bosniaco era un caposaldo del futuro fino a poche settimane fa, adesso è opzionale. In Inghilterra non lo hanno dimenticato e sono sicuri che in una certa idea di calcio quel tipo di giocatore possa ritrovare un senso e un’efficacia stabile. La Roma ha avuto Dzeko a prezzo stracciato, circa 15 milioni, e ha fatto bene a riscattarlo subito perché non è detto non riesca a riavere tutti i soldi spesi. Il West Ham ha fatto sapere che la faccenda gli interessa e non sarà l’ultima squadra di Premier League a chiamare. Dzeko è in vendita, a condizione che la Roma riesca a trovare di meglio a costo accessibile. E, a proposito di riscatti: Iturbe tornerà e verrà facilmente ceduto da qualche altra parte, per Doumbia è ancora tutto da vedere. Il problema può essere Ljajic, che in giallorosso non troverà più spazio mentre l’Inter si sta prendendo tutto il tempo per valutare se spendere gli 11 milioni che mancano.

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