Shevchenko: “Lo Shakhtar ha tutto quello che serve per andare avanti in Champions League. Di Francesco sta facendo un lavoro splendido alla Roma”

Andriy Shevchenko, c.t. dell’Ucraina, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Gazzetta dello Sport. L’ex attaccante del Milan ha parlato anche della sfida di Champions League tra la Roma e lo Shakhtar. Queste le sue parole:

Come vede le due partite dello Shakhtar e della Dinamo?
«Le seguo da c.t. con un occhio al progresso in campo internazionale dei miei. Lo Shakhtar è una squadra già formata, con un allenatore bravo e un gruppo che lavora insieme da tempo. È l’unica squadra che finora ha battuto il Manchester City in Champions, qualcosa vorrà dire. È passata in un girone difficile, il che per me non è sorprendente, perché c’erano club forti come City e Napoli, ma in certe partite i confini sono sottili e tutto può succedere».

La Dinamo Kiev invece è una squadra giovane…
«Che sta crescendo ed è molto diversa dalla Dinamo dei miei tempi. Ci sono ragazzi interessanti come Shepelev e altri, ma manca l’esperienza. La Dinamo è una squadra pericolosa da affrontare e ha le qualità per fare lo sgambetto alla Lazio, però è ancora in evoluzione, mentre lo Shakhtar ha tutto quello che serve per andare avanti in Champions League e ovviamente io da c.t. dell’Ucraina mi auguro che i club del mio Paese si qualifichino per la prossima fase, perché tanti giocatori hanno bisogno di fare esperienza. Kiev ospiterà la prossima finale di Champions League ed è importante per tutti fare bella figura nelle coppe. Per fortuna questi club hanno presidenti che tengono vivo il movimento. La nazionale che alleno non può prescindere da Shakhtar e Dinamo».

I calciatori da tenere d’occhio?
«Quelli dello Shakhtar li conoscono ormai in tutta Europa, perché sono veterani: Marlos, Taison per fare due nomi, e il portiere della nazionale Pyatov. Nella Dinamo c’è un gruppo di giovani dell’Under 21 che farà strada».

Shakhtar e Dinamo somigliano a qualche squadra italiana?
«No, il potere economico è talmente diverso da rendere impossibile qualsiasi paragone».

Quale percentuale di possibilità di qualificazione dà ai due club ucraini?
«Non mi piace dare i numeri. Spero che Shakhtar e Dinamo se la giochino fino in fondo. Stiamo lavorando tutti per il movimento ucraino e il peggio è passato, spero».

Del calcio italiano invece che cosa pensa?
«È in crescita e sta tornando ad essere quello che era quando sono arrivato in Italia nel 1999, nel periodo delle sette sorelle. Non ci sono soltanto Juve e Napoli: Roma, Lazio, anche Milan e Inter possono lottare fino alle fine per grandi traguardi. È tornata la competitività che mancava nelle ultime stagioni e questo mi piace molto».

Ha mai giocato contro Simone Inzaghi e Eusebio Di Francesco?
«Sì, ma ora che siamo tutti allenatori vorrei soprattutto parlare della loro capacità di guidare un gruppo. Uno è partito dai giovani, l’altro dalla provincia, e stanno facendo un lavoro splendido».

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