Serve il Ninja di febbraio

Corriere dello Sport (R.Maida)Serve il vero Nainggolan . Dopo la giornata di squalifica scontata contro il Benevento, Di Francesco rilancia il suo guerriero nella posizione più gradita, trequartista nel 4-2- 3-1. E’ il sistema di gioco di matrice spallettiana attraverso il quale Nainggolan ha raggiunto il top del rendimento, nella scorsa stagione, ma che nei due esperimenti nella nuova gestione (Napoli e Verona) non hanno garantito risultati memorabili.

CONFRONTO – Il punto è che forse non si tratta soltanto di modulo. I numeri Opta comparati tra l’anno scorso e oggi raccontano molte differenze nel suo contributo alla squadra: nella fase difensiva, ad esempio, Nainggolan ha mantenuto un equilibrio quasi perfetto nel rapporto tra palle recuperate (scese a 6,42 a partita da 6,57) e palle perse (pure diminuite a 14 contro 14,39) ma ha sensibilmente abbassato il livello alla voce dribbling subiti, che sono più che raddoppiati (1,05 contro 0,48), contrasti vinti (1,05 contro 1,52), contrasti persi (0,53 contro 0,09) e palloni intercettati (0,63 contro 1 a partita). E’ invece peggiorato il suo score disciplinare, con 5 ammonizioni contro 2. Paradossalmente insomma Nainggolan difendeva meglio nel 4-2-3-1, quando si muoveva venti metri più avanti, che nel 4-3-3, dove la posizione di mezz’ala lo obbligava a un numero superiore di ripiegamenti.

ATTACCO – Altrettanto insoddisfacente, ma questo forse si può davvero spiegare con il cambio di ruolo, il paragone in fase offensiva: lo scorso anno, di questi tempi, Nainggolan aveva segnato 6 gol in campionato. Soltanto a febbraio, il suo mese preferito come mostra la tabella a fianco, ne segnò 5 in 4 partite. Oggi invece è a quota 2 e, anche condizionato dai problemi fisici e da quattro partite giocate in meno, si è fermato alla rete del derby del 16 novembre. Sono cresciuti gli assist (3 contro 1) ma in media gli è mancata la precisione che invece era straordinaria nella scorsa stagione: i tiri nello specchio sono calati a 0,47 a partita (da 0,61), i tiri in area di rigore a 0,53 (da 0,91) mentre la percentuale realizzativa in rapporto ai tiri tentati è più che dimezzata (da 15% a 7%). In questo campionato Nainggolan cerca più spesso la soluzione personale, anzi il doppio delle volte con 3,05 dribbling a partita contro 1,43, ma senza essere altrettanto efficiente, come se provasse a forzare le giocate in un contesto di manovra poco fluida.

RINCORSA – Di Francesco naturalmente si augura che con l’inizio della quaresima sia finito il digiuno di uno dei suoi giocatori-chiave. Ieri Nainggolan si è divertito a posare con Dzeko, Juan Jesus ed El Shaarawy per inviare gli auguri via web a tutti i cinesi per il capodanno che si celebra oggi, riportando nella testa dei tifosi il video del “suo” capodanno eccessivo e le indiscrezioni su un possibile addio alla Roma a gennaio, ma nelle prossime partite dovrà dare una sterzata molto seria alla sua stagione. In un’ottica di turnover, difficilmente verrà lasciato fuori tra Udinese, Shakhtar e Milan, perché se è vero che Di Francesco ha annunciato la possibilità di reimpostare Schick come trequartista, è altrettanto vero che per caratteristiche di centrocampista totale Nainggolan è insostitutibile. Purché torni a essere il fenomeno che il 26 febbraio 2017 incenerì l’Inter con una doppietta a San Siro: finora Di Francesco non l’ha mai visto a quei livelli ma per fortuna della Roma la stagione non è ancora entrata nel vivo.

 

 

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