La Repubblica (P. Torri) – Considerazioni notturne di mezza estate sulla nascente terza (ultima?) Roma mourinhana. Sapendo che il calcio estivo conta poco e niente, come ci spiegò qualche anno fa un fuoriclasse come Nils Liedholm. Avendo la consapevolezza che c’è ancora quasi un mese di mercato che sta materializzando i contorni di un ventenne brasiliano nel Godot centravanti, che di punta centrale ne arriverà una seconda (altrimenti chi lo sente Mou), che a centrocampo si dovrebbe materializzare un potenziale campione come Renato Sanches, che in uscita ci sono una serie di giocatori (Ibanez e Karsdorp soprattutto) che potrebbero garantire a Tiago Pinto quel cash che non ha mai avuto nelle ultime tre sessioni di mercato.
Allora ecco le nostre considerazioni. Partendo dai numeri che non dicono tutto, soprattutto d’estate, ma che non possono non essere un punto di partenza. La Roma fin qui, nelle prime tre settimane di lavoro, ha giocato cinque amichevoli. Ne ha vinte quattro (Boreale, Latina, Estrela Amadora, Farense), pareggiata la più impegnativa (Braga). Ha segnato 19 gol, ne ha incassati tre, nella casella infortuni ha inserito solo due nomi, Solbakken (muscolare) e Mancini (piccola frattura al naso).
Nel tabellino marcatori abbiamo letto il nome di 10 giocatori. I tre nuovi (Aouar, Ndicka., Kristensen) più uno (Llorente), hanno dato risposte chepossono indurre all’ottimismo. In particolare il centrocampista francese sul quale solo i millantatori potevano dubitare: è un giocatore di qualità, ha colpi di categoria superiore, in testa un calcio importante, non ha paura nel provare giocate difficili.



