Se a pagare le crisi di nervi è la squadra

La Repubblica (P. Torri) José Mourinho espulso più volte. Il vice Salvatore Foti espulso più volte. Il preparatore dei portieri Nuno Santos espulso più volte e protagonista (a Bodo) anche di un fuori programma pugilistico, contro di lui sul ring l’allenatore del club norvegese. Il match analist Giovanni Cerra espulso. Il preparatore atletico
Stefano Rapetti espulso. Il vice Joao Sacramento, prima di andare via, espulso pure lui. Una panchina sull’orlo di una crisi di nervi. Quella della Roma. Come se ci fosse un virus adrenalico a contagiare tutti. Fino, inevitabilmente, ai giocatori in campo e in panchina, il calcio a Berardi (colpevole pure lui però) di Kumbulla contro il Sassuolo e il doppio giallo di Ibanez nel derby le ultime prove portate dall’accusa, risultato due partite perse, complicando assai quella corsa alla Champions che sarebbe ossigeno puro per un bilancio che tutto è meno che un inno all’opulenza.

Anche basta ci viene da dire. La Roma si ripresenterà in campo, all’Olimpico, contro la Sampdoria, con Kumbulla, Ibanez, Mancini, Cristante (espulso a fine partite per un faccia a faccia con Marusic cacciato pure lui) e il preparatore dei portieri Rapetti appiedati dal giudice sportivo. Ovvero con una difesa da ridisegnare e dopo due settimane di stop che non faranno che acuire la delusione del derby. Speriamo non si traduca in un nuovo eccesso di adrenalina. Ne perderebbe solo la Roma.

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