Dalla disfatta con il Bayern alla sconfitta al San Paolo: quell’invisibile, ma tangibile filo comune

SSC Napoli v AS Roma - Serie A

PAGINE ROMANISTE – (DANIELE SCASSEDDU) Due vittorie nelle ultime 7 gare, se non è il peggior momento della Roma di Garcia poco ci manca, anche se il francese ha prontamente dichiarato nel post-partita di Napoli che si tratta solo di un problema mentale. Ma a preoccupare è anche la scarsa brillantezza atletica ed i tanti infortuni che la Roma ha avuto da inizio stagione. Logico che il pensiero voli alla preparazione fisica, che con l’arrivo di Rongoni è cambiata rispetto alla scorsa stagione.

La cosa che preoccupa di più il tecnico francese è però l’aspetto psicologico, quell’aspetto che ha portato la Roma ad avere una doppia personalità: da una parte c’è la squadra forte e vigorosa che va a giocare all’Etihad contro il Manchester City e mostra una prova di grande carattere.
Dall’altra c’è però la Roma vista sabato; al San Paolo si è visto sì, un grande Napoli, ma anche una Roma povera, insofferente, irriconoscibile, la sorella gemella della stessa squadra asfaltata dal Bayern in casa.
Bisogna però capire dove sta l’anormalità, visto che nel calcio può capitare di perdere, e se si vanno a vedere i due avversari (Bayern e Napoli) c’è la tentazione di farle passare come due sconfitte preventivabili. Il problema però è la mediocrità espressa dai giocatori di Garcia, soprattutto sul piano dell’atteggiamento psicologico.

La partita contro il Bayern ha impressionato per la rapidità con cui la Roma ha smarrito il proprio morale. Discorso analogo per la trasferta di Napoli, in cui forse si è riusciti a fare peggio, venendo assediati fin dai primi secondi. La Roma è sembrata inconsistente sul piano fisico, fragile sul piano mentale: caratteristiche improprie per una squadra che vorrebbe ambire allo scudetto.

Bayern-Napoli e di nuovo Bayern, tre partite legate da un filo comune come lo stesso Sabatini ha ricordato: “Non possiamo pensare che una partita come quella non lasci strascichi — ha detto —. Dobbiamo lavorare per ricreare un’idea di noi stessi e ci riusciremo, perché c’è sintonia tra squadra e allenatore. È un momento delicato, dobbiamo dare qualcosa in più e fare le nostre riflessioni»
La Roma ha iniziato a scricchiolare proprio sotto le cannonate di Robben e compagni e chissà se proprio all’Allianz Arena la maledizione verrà rotta così da poter tornare a vedere quella squadra che tutti noi abbiamo conosciuto

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