
Corriere dello Sport (R.Maida) – Eh no, questa proprio non ci voleva. Patrik Schick si ferma. Ed è una beffa, visto che lo stop è capitato nell’allenamento in cui stava cercando di meritare la convocazione per una partita-fantasma. Sfortuna vera, per lui e per la Roma. A questo punto non sarà disponibile neppure per l’esordio in Champions League martedì contro l’Atletico Madrid e chissà per quanto ancora.
IL QUADRO – Il problema è muscolare, per la precisione dietro alla coscia sinistra, e dovrà essere valutato con precisione domani, quando sono previsti gli esami definitivi. Se non altro la prima risonanza magnetica ispira un cauto ottimismo: si teme una lesione, visto che il bollettino medico ha evidenziato un leggero versamento, ma esiste anche la possibilità che il ragazzo, avendo avvertito tempestivamente il fastidio, abbia limitato i danni: in questo caso lo stop sarebbe di 7-10 giorni e potrebbe consentirgli di essere disponibile già a Benevento, mercoledì 20 settembre.
RAMMARICO – Schick è molto contrariato. Non si aspettava, dopo i problemi al cuore che avevano fatto saltare il trasferimento alla Juventus, un altro stop determinato da problemi di salute. Si era impegnato nelle ultime due settimane per recuperare una condizione atletica dignitosa, dopo che aveva perso quasi tutta la preparazione, ma proprio a ridosso del debutto con la Roma è andato incontro a un altro guaio fisico.
INVESTITURA – Ieri intanto Di Francesco, prima del rinvio della partita contro la Sampdoria, ne ha spiegato l’acquisto con grande trasparenza. «Cercavamo un certo tipo di giocatore che, come sapete, era Mahrez – ha detto – ma il Leicester non l’ha voluto vendere. Pensate che avevamo fatto un’offerta anche superiore a a quella poi presentata per Schick». Non in termini assoluti ma per la struttura del contratto proposto: Mahrez sarebbe costato circa 37 milioni, bonus inclusi, da contabilizzare però in due anni, senza le tante clausole-paracadute stipulate con la Sampdoria. Di Francesco aggiunge: «A un certo punto abbiamo virato su Schick che ha caratteristiche diverse ma è comunque un attaccante di qualità. E’ un top player». Da schierare dove? E’ presto detto: «Se guardate le partite che ha fatto l’anno scorso, Patrick ha fatto le cose migliori partendo dal centrodestra sfruttando il piede mancino. Per me può giocare esterno d’attacco o centravanti. E’ evidente che con un esterno come lui dovrò attuare qualche modifica all’assetto tattico. No n cambierà molto il sistema di gioco ma l’interpretazione». Insomma, avanti con il 4-3-3, con i calciatori chiamati a svolgere funzioni diverse per valorizzare Schick senza perdere equilibrio.
