Scandalo stadio, Parnasi lascia i domiciliari. La Procura accelera, il processo più vicino

Luca Parnasi lascia i domiciliari dopo tre mesi. Una scelta, quella del gip Maria Paola Tomaselli, che lascia intendere come l’inchiesta sia ormai agli sgoccioli. Parnasi è accusato di essere la mente di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nell’ambito della costruzione dello stadio della Roma. Dopo il suo arresto il 13 giugno scorso e due interrogatori, il gip aveva optato per i domiciliari, ritenendo utili le ammissioni del costruttore sui numerosi pagamenti ai politici finalizzati all’ottenimento di favori per le sue attività. Dai successivi interrogatori sono emersi inoltre rapporti con il comune di Roma e con importanti forze parlamentari come PD e Lega. Durante la sua ultima convocazione a Piazzale Clodio, Parnasi ha ammesso di aver concesso un appartamento in comodato d’uso a Dario Rossin, ex consigliere di Forza Italia, all’interno di un sistema di favori politici, che costituiva il cuore del suo sistema. L’obiettivo era aggirare la legge per realizzare lo stadio di Tor di Valle, grazie alla collaborazione di Luca Lanzalone, tramite finanziamenti a grandi partiti e regalie alla politica locale. Nell’inchiesta si è rivelato fondamentale il ruolo della segretaria di Parnasi, Elisa Melegari, la quale ha fornito l’intera agenda dei pagamenti che avvenivano nell’ufficio di Eurnova. Nel frattempo Pallotta non ha intenzione di fermarsi e qualche giorno fa ha riunito a Boston lo stato maggiore delle sue società con l’intento di valutare il progetto, al momento bloccato dal comune.

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