Scandalo calcio-scommesse, terminato l’interrogatorio di Doni. Il giocatore ammette sue responsabilità

Si è concluso l’interrogatorio di garanzia cui è stato sottoposto l’ex capitano dell’Atalanta Doni, nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse. Al termine dell’incontro con i magistrati della Procura di Cremona, Doni è stato riportato in carcere.

Ecco le parole del gip di Cremona, Guido Salvini, riportate dall’Ansa: “Abbiamo avuto conferme di quasi tutti gli episodi contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare. I difensori stanno presentando istanze che saranno valutate, in ogni caso quel che è emerso dagli interrogatori è un insieme di risultati positivi non solo per chi segue le indagini ma anche per chi segue il calcio e spera che questo non sia più protagonista della cronaca giudiziaria”. Dopo l’interrogatorio, anche l’avvocato difensore di Doni, Salvatore Pino, ha rilasciato alcune  dichiarazioni: “La posizione del mio assistito  si è notevolmente ridimensionata. Ci sono dei fatti  di cui sono state fornite delle spiegazioni. Sempre secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, il legale ha presentato istanza di scarcerazione e si è capito, dalle sue parole, che Doni avrebbe confermato il suo interessamento alla partita Atalanta-Piacenza, avrebbe fatto dei distinguo riguardo Ascoli-Atalanta, mentre “non è stato in grado di dire alcunché” riguardo alla partita Padova-Atalanta, pure contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare che l’ha portato in carcere. Riguardo, invece, l’offerta di pagare parte della parcella dell’avvocato che seguiva il procedimento sportivo di Nicola Santoni, ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, Doni ha spiegato che era sua intenzione “aiutare un amico in difficoltà” e non aveva, invece, in animo di inquinare le prove.

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