Sbarca Gonalons. Fosforo in regia per la nuova Roma

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Qualche tifoso c’era anche ad accoglierlo, di certo non come poteva essere in altre circostanze. Un po’ perché è già estate, un po’ perché ieri era domenica e un po’ perché la gente giallorossa vive un momento di profondo smarrimento dopo le ultime cessioni (concluse ed in arrivo). Insomma, l’arrivo ieri sera a Roma di Maxime Gonalons non è che abbia acceso entusiasmi eccelsi, anche se poi il giocatore ha un pedigree internazionalmente riconosciuto. E per capire che vuoto è destinato a lasciare ad esempio nel Lione (a cui andranno 5 milioni), basta pensare alle parole di ieri di Anthony Lopes, il portiere portoghese dei transalpini: «Con la partenza di Gonalons abbiamo perso il nostro capitano, un grande giocatore e un uomo chiave nello spogliatoio. Non possiamo far altro che vivere male questa situazione, per noi è una perdita grave. Il ruolo di capitano è sempre particolare e lui lo ha svolto molto bene».

LA SFIDA – Già, il capitano. Ed è curioso il destino di Gonalons, che andrà a giocarsi spesso la mattonella proprio con l’altro di capitano, Daniele De Rossi, quello giallorosso. Di Francesco lavorerà per cercare di farli anche convivere, magari soprattutto quando virerà (se poi virerà) verso il 4-2-3-1. Altrimenti i due nel 4-3-3 sembrano praticamente omologhi, l’uno il sostituto dell’altro. Ed infatti nello scacchiere romanista Gonalons va ad occupare la casella lasciata libera da Paredes, anche se con una sostanza ed una qualità superiore a quella dell’argentino. Tra l’altro, Gonalons e De Rossi hanno in comune anche una curiosità, l’aver esordito in prima squadra entrambi in Champions League e tutti e due contro l’Anderlecht: per De Rossi avvenne il 30 ottobre 2001, per Gonalons nel preliminare dell’estate 2009.

LA GIORNATA – «Forza Roma» è stato ovviamente il primo passaggio in giallorosso, il primo mantra regalato a fotografi e cronisti pronti ad accoglierlo verso le 19.30 a Fiumicino, dove è atterrato da Lione in compagnia della moglie e della figlia. Poi via, un salto veloce in albergo, una cena essenziale e le visite mediche previste per questa mattina a Villa Stuart (alle ore 8). Se tutto andrà bene poi arriverà anche la firma del contratto quadriennale che lo legherà alla Roma (a circa 2 milioni di euro a stagione), proprio ad un soffio dal ritiro di Pinzolo. Già, perché con Karsdorp che proprio oggi si sottoporrà all’intervento di pulizia del menisco del ginocchio destro, il centrocampista francese alla fine sarà la principale attrazione del ritiro.

IL RUOLOGonalons è il classico regista, l’uomo da cui inizia l’azione, quello che si va a prendere palla dai difensori centrali per poi impostare il gioco. In passato, per necessità, gli è capitato anche di dover fare il difensore centrale (guarda caso, altra analogia con De Rossi), ma è proprio davanti alla difesa dove trova il suo habitat naturale, la collocazione in cui rende meglio. Costruzione e verticalità, ma anche coperture e assistenza. L’uomo a cui consegnare il pallone quando sei in difficoltà, che ti fa respirare quando qualche avversario pressa o morde le caviglie. Insomma, il classico «volante» davanti alla difesa, tanto per dirla alla sudamericana, il giocatore che ha anche nella personalità un bel pezzo del suo dna. Sarà forse anche perché a quasi 20 anni ha rischiato di smettere col calcio e di perdere una gamba a causa di un’infezione dovuta al batterio dello stafilococco aureo, vincendo probabilmente la sua partita più importante. Più difficile, invece, vederlo come mezzala nel 4-3-3 di Di Francesco, ruolo dove faticherebbe dal punto di vista del passo e degli inserimenti. Più facile davanti alla difesa, lì ha costruito la sua carriera.

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