Pagine Romaniste (R. Gentili) – Solo cinque minuti. La Roma sosta in zona secondo posto per così poco. È il lasso di tempo che intercorre tra il vantaggio di Abraham (80’) ed il pareggio di Pinamonti (85’). Nella penultima pagina del libro della stagione Mourinho e i suoi ci aggiungono un grigio spento. La Roma è ora sesta a 25 punti, gli stessi della Juve e dell’Udinese.
LE PAGELLE
Rui Patricio 7 – Si arrende solo a Pinamonti. Ritira fuori la pagaia con cui la Roma aveva attraversato mari tempestosi. Spegne il tiro di Frattesi graffiandolo con le unghie, tiene l’imbarcazione a galla quando l’onda Pinamonti poteva affogarlo. Di corsa su Traoré, per evitare danni. Che arrivano, ma levigati.
Mancini 5,5 – Comincia provando a vestire la manovra ma sbaglia ogni misura, poi Laurienté lo spoglia delle sicurezze e viene anticipato di continuo per errori di posizionamento. Nella ripresa trova collocazione in avanti e pennella il cross per Abraham. Si inceppa cinque minuti dopo: Laurienté quando infiocchetta la palla per Pinamonti neppure si accorge che è lì davanti.
Smalling 5 – Come contro il Napoli: non perfetto, ma complessivamente presente, sbadiglia dopo il vantaggio. Pinamonti lo anticipa. Per il resto è munito di forbici corte e lunghe, quando la corrente emiliana tenta l’ultimo passaggio per trovare la luce taglia anticipatamente il filo. Anche il suo.
Ibanez 6 – Mou ha tirato fuori la spada per difenderlo dagli attacchi, lui si limita a tenere alto lo scudo. Quando lo abbassa la truppa neroverde si avvicina a cogliere il bersaglio: Frattesi lo anticipa nell’angolo di fine primo tempo. E quando la sirena sta Lodevole la caparbietà nel tenere palla e curare uscite palla al piede, concluse senza altri pastrocchi.
Ibanez 6 – Mou ha tirato fuori la spada per difenderlo dagli attacchi, lui si limita a tenere alto lo scudo. Quando lo abbassa la truppa neroverde si avvicina a cogliere il bersaglio: Frattesi lo anticipa nell’angolo di fine primo tempo. Lodevole la caparbietà nel tenere palla e curare uscite palla al piede, concluse senza altri pastrocchi.
Celik 6 – Mano mano il Sassuolo esplora anche il lato opposto. In quello che presidia ha trovato fortuna alterna, come fa il romanista in quello altrui. La terra che ha davanti non gli suscita la giusta curiosità. (Dal 65’ Karsdorp 4,5 – Nasconde un accendino in tasca e lo tira subito fuori: lo accende quando intercetta palla ed avvia un contropiede, ingarbugliato da Volpato. Poi brucia il guadagnato: perde di vista lo sviluppo dell’azione per guardare l’uomo di competenza, colui che crosserà. Sbagliato anche l’atteggiamento con cui entrato: non destinato all’altra parte del campo ma sulla fascia della panchina, è entrando passeggiando. Letteralmente).
Matic 6 – “Non è venuto per giocare con Cristante, ma si trova a farlo”: riforma l’iniziale coppia d’emergenza. Dosa le uscite dalla torretta di controllo, da dove traccia un paio di rotte che non prendono quota. D’Andrea, invece, si erge al suo cospetto senza che possa fare qualcosa.
Cristante 6 – Compasso perfetto, apre a destra e sinistra prendendo le giuste misure con il goniometro. Dispone anche di una gomma con cui cancella le tracce dei progetti emiliani. Rallenta nella ripresa.
Zalewski 4,5 – Altro gettone di fiducia inserito da Mou che non gli dà il pieno di energia, forse esaurita. Nel dna c’è (quasi) tutto: mancano i connotati difensivi. Le analisi che gli fa D’Andrea lo confermano: gli concede troppo spazio, quindi l’esterno e l’interno del campo. Quando può scoprire il risultato, però, gli sfugge la misura del tiro, mandato alto. Si incarica dei piazzati, arrivati a destinazione con le coordinate sballate. (Dal 65’ El Shaarawy 5 – Sbaglia il primo tocco: lo condizionerà).
Volpato 5,5 – Aggiunge la prima titolarità in Serie A nel diario degli ultimi giorni. Non ci mette la ciliegina. Cerca la ricetta giusta, qualche ingrediente lo indovina ma manca la giusta cottura. Alla faccia di non saper difendere, ruba un paio di palloni che riporta in dono ai compagni. Tira una sola volta: la zona da dove calcia è scomoda.
Zaniolo 5,5 – Calamita quando la palla arriva ai compagni difensori, mancando Dybala e Pellegrini cerca di essere lui il filo conduttore: non ha la prolunga e in avanti si sente la mancanza. Fa quello che gli dice Mourinho, rimanere alto, nella ripresa ma la lenta musica non accelera. Se alza il volume i compagni glielo abbassano. Si spegne pure lui: non ha l’energia per indirizzare meglio il tiro dall’area piccola. Rimane l’unico che ci prova sempre, ma non riesce. (Dal 78’ Belotti 5 – Il Sassuolo è tra le vittime preferite, Mou non lo tiene in considerazione. Non fa nulla per farlo ricredere. Anzi, una cosa forse sì: perde la palla del pari).
Shomurodov 4,5 – Dei due litiganti, il terzo gode e debutta da titolare in campionato nella stagione. Smemorato per la prolungata sosta in panchina: davanti a Consigli non sa cosa fare e tira addosso, per vedere l’effetto che fa. Il suo è nullo. Perché se non tira addosso al portiere si allunga palla quando è da solo oppure calcia fiaccamente. Ruggine, tanta, che non si può togliere dall’oggi al domani. (Dal 72’ Abraham 7 – “Chiedete a lui”. Punzecchiato da Mourinho, viene colpito nell’orgoglio e risponde come un bomber deve fare: stacca di testa ed il biglietto d’oro con i tre punti).
Mourinho 5.