Sassuolo, De Zerbi: “De Rossi? Mi dispiace molto, noi abbiamo Magnanelli ma deciderà lui quando smettere” – VIDEO

De Zerbi, tecnico del Sassuolo, ha parlato al termine del match contro la Roma. Queste le sue parole:

DE ZERBI IN CONFERENZA STAMPA

Uno 0-0 combattuto. Come giudica la partita?
Sono contento, per me abbiamo fatto una grande partita. Abbiamo creato tante occasioni o potenziali occasioni, però abbiamo sempre giocato. Penso che i miei giocatori si siano divertiti e la gente anche. Poi è chiaro che la Roma negli ultimi dieci minuti alza la palla e ha tutta gente molto fisica e qualcosina vai a soffrire. Fa parte però anche dei valori, della differenza dei valori delle due squadre. Non ho visto sofferenza da parte nostra se non quella normale quando affronti una squadra così forte.

Il punto la soddisfa o meritavate di più?
Questo è un campionato che non so se ci soddisfa. Spero che non ci soddisfi, perché si è intravista la possibilità di fare molto di più. Però si sono intravisti, anzi visti più che intravisti, dei limiti nostri, miei magari per primo, perché le responabilità partono dall’allenatore quando qualcosa non viene fatta bene. Sicuro a vedere oggi la classifica con 43 punti qualche rimpianto, qualche rammarico, ce lo abbiamo. È vero che tutte le squadre possono dire questa cosa, ma noi per occasioni create e per occasioni subite potevamo avere qualche punto in più. Sorpassare la Sampdoria, quindi andare oltre il decimo posto, forse no, perché i valori delle squadre che ci precedono sono diversi, l’esperienza dei giocatori è diversa, l’esperienza degli allenatori è diversa sia in generale, sia nel club. Però qualcosina in più potevamo fare. Di buono c’è che non ci possiamo rimproverare niente, perché vi assicuro che questa settimana i giocatori sono stati perfetti. Si sono allenati come se avessimo un obiettivo di vitale importanza. In realtà lo abbiamo, però potevano anche sedersi e invece hanno lavorato continuamente. Questo è il percorso che porterà ad avere la mentalità giusta, quella definitiva. Manca ancora una settimana alla fine del campionato e lavoreremo duro in questi ultimi sette giorni, perché domenica, o sabato, non si sa quando si gioca, avremo una partita dove dovremo far punti, perché se vogliamo chiudere al decimo posto dobbiamo fare punti assolutamente.

Straordinaria dimostrazione di sportività nel non regalare le partite…
Già il parlare di onorare il campionato, lo sport, nasconde dietro qualcosa di non normale. Invece per chi ci paga, per la gente che paga il biglietto e che ha preso l’acqua, per noi stessi lavoriamo tutta la settimana e lo dobbiamo fare al 100%, sennò stiamo a casa, andiamo in piscina, andiamo al mare, andiamo a fare altro. E siccome cerco di trasmettere il divertimento nel fare questo lavoro, non deve essere neanche un peso.

Se ci ritrovassimo tra 28 anni, la differenza di età tra lei e Ranieri, come si immagina?
Stia tranquillo che tra 28 anni non ci arrivo a fare questo lavoro. Ranieri lo stimo molto come persona e come allenatore. Ha portato il nome dell’Italia all’estero come allenatore in tanti paesi, non è stato solo in Premier League in Inghilterra. È stato anche in Ligue 1 in Francia, in Spagna. L’ha portato sempre con classe, con eleganza, con dignità. Ha un altro modo di fare rispetto al mio, quindi io alla sua età non arriverò a fare l’allenatore. Non voglio e non penso proprio di riuscire ad arrivare.

Mancano gli strappi che si sono visti in altre partite. È un’evoluzione del tuo pensiero o altro?
No è vero, potevamo velocizzare un po’ la manovra. Sicuramente il campo così bagnato richiedeva un’attenzione del gesto tecnico maggiore, perché quando tu sei preoccupato di sbagliare, hai delle difficoltà oggettive e rallenti un po’ la naturalezza del gesto tecnico. Sicura è anche un’altra cosa: la pressione della Roma non era altissima, non era a intensità elevata, quindi la manovra diventa più ragionata automaticamente. Se la Roma fosse venuta più veloce, più forte, con più irruenza a pressare, anche la nostra azione offensiva sarebbe stata più veloce. Questo è un aspetto tattico da migliorare, capire quando dobbiamo alzare e abbassare il ritmo e il ritmo lo alzi con la velocità della palla come primo aspetto.

Un voto o una definizione per uno dei 19 giocatori che non ha segnato in questa stagione…
Non parlo dei giocatori, parlo del pubblico adesso, perché è gisuto ringraziare quelli che ci sono stati sempre, gli abbonati che ci hanno seguito tutto l’anno. Ci piacerebbe riuscire ad essre ancora più bravi per riuscire a portare ancora più gente allo stadio. E mi piacerebbe che capissero che questa è stata una squadra, magari non la più forte del Sassuolo, di gente per bene che ha dato sempre tutto. Poi magari qualche battuta a vuoto la abbiamo avuta, in casa con la Sampdoria, in casa con il Milan e non tutti si sono stretti alla squadra. Mi ricordo anche la lettera di una signora, mi aveva toccato, la avevo fatta leggere alla squadra, che era una cosa sulla quale ripartire con ancora più rabbia, ancora più dignità, ancora più orgoglio. Però questa è una squadra che io per primo faccio fatica a imputargli di non aver dato sempre il massimo. Poi abbiamo dei limiti, tutti, io per primo, perché ho ancora meno esperienza dei giocatori che ho allenato in questa categoria, quindi mi metto davanti a tutti. Però abbiamo chiuso salvi a quattro giornate dalla fine in un campionato dove a 180 minuti dalla fine nove erano ancora implicate nella zona salvezza e davanti a noi abbiamo nove squadre più forti come tutto, come tradizione, come esperienza, come valori probabilmente, come pubblico, come numero di tifosi allo stadio. Quindi penso che il tifoso del Sassuolo debba essere orgoglioso oggi della sua squadra.

DE ZERBI A DAZN

Secondo tempo in calo…
Sì, ma anche nel secondo tempo abbiamo fatto il nostro gioco. Poi per la loro fisicità e l’obiettivo diverso che avevano le due squadre, loro avevano ancora un obiettivo più importante, ma nel secondo tempo ho più rammarico per quei 2-3 palloni su cui si è sbagliata la scelta. Non sono tiri in porta mancati ma potenziali occasioni pure.

In dove cresce il Sassuolo?
In determinazione, cattiveria e lucidità negli ultimi 25 metri. Abbiamo fatto tanti gol ma per il potenziale che abbiamo sono pochi. Questa partita si poteva vincere o fare gol per quello che ha detto il campo. E’ il 14esimo clean sheet che abbiamo, è tanto. Ma dobbiamo e vogliamo fare qualcosa in più perché il campo ha detto che potevamo raccogliere qualcosa in più del decimo posto.

Fate tanti torelli per dominare il gioco…
Quello dipende anche dall’avversario. La Roma non fa pressione forsennata, avevamo due centrali contro il centravanti, poi eravamo in superiorità in tutte le zone. Potevamo velocizzare e cambiare di più ritmo, sviluppando più velocità. Ma abbiamo fatto bene.

Abbraccio con De Rossi…
Mi ha fatto i complimenti, mi ha detto che i miei giocatori si sono divertiti ed è il complimento migliore. A me dispiace molto, ho uno simile a De Rossi, è Magnanelli. Nella nostra idea deciderà lui quando smettere, alcuni giocatori son diversi da altri, alcune bandiere vanno rispettate lasciando a loro la decisione su quando smettere.

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