Nel 2023 Jorge Sampaoli ha guidato il Flamengo, periodo durante il quale ha potuto conoscere da vicino Wesley, il nuovo esterno della Roma appena arrivato nella Capitale. Intervistato da Teleradiostereo, l’allenatore argentino ha tracciato un profilo del giovane talento brasiliano.
Ecco le sue parole:
Mister, la Roma ha acquistato Wesley, un ragazzo che lei ha allenato al Flamengo: che tipo di giocatore è e pensa sia già pronto per affrontare il calcio europeo?
“È un ragazzo con molta personalità. Quando l’ho avuto, era ancora molto giovane, ma mi colpì subito per il suo modo di stare in campo. È un giocatore che ama attaccare, rapidissimo, dotato di qualità atletiche eccezionali e discreto anche in fase difensiva. Certo, arrivare in Europa significa misurarsi con un ambiente completamente nuovo, ma ha tutte le potenzialità per crescere ancora tanto”.
Wesley, tra l’altro, le ha riconosciuto un ruolo importante nel suo percorso: su cosa deve lavorare per migliorarsi ulteriormente?
“A volte pecca d’anticipo: tende a non aspettare l’avversario e questo può diventare un limite. Però ha un pregio fondamentale: è molto ricettivo. Impara in fretta. E poi ha una tecnica notevole, con numeri importanti sia in fase realizzativa che negli assist”.
Gasperini è un allenatore votato all’attacco: può essere il profilo giusto per valorizzare un talento come Wesley?
“Sì, la scelta è partita proprio da Gasperini, che è un allenatore molto esigente. Wesley dovrà mettersi a disposizione e adattarsi in fretta. In Brasile aveva più libertà in campo, mentre in Italia dovrà affrontare maggiori responsabilità tattiche. Ma ha le capacità per assimilare presto i nuovi concetti: con Gasperini può davvero fare un salto di qualità”.
Parliamo ora di Massara, che lei ha conosciuto ai tempi del Rennes: come valuta il suo operato da dirigente?
“Ci siamo trovati in un momento molto complicato per il Rennes, ma nonostante le difficoltà ho visto subito una persona autentica, diretta. Ricky ha grande competenza e, se messo nelle condizioni giuste, sa come costruire una squadra competitiva. Nel calcio moderno, un direttore come lui conta tanto quanto, se non più, dell’allenatore nel determinare i risultati di un club”.