Samp umile e con super Muriel. Roma presuntuosa: che frenata!

La Gazzetta dello Sport (S.Vernazza) – Non si vincono così gli scudetti. La Roma perde a casa Samp, scivola a meno 4 dalla Juve – distacco virtuale perché i campioni d’Italia hanno una partita in meno, quella col Crotone – e mantiene il secondo posto solo grazie alla frenata del Napoli. Roma presuntuosa: si è buttata via per tutto il primo tempo e nella ripresa ha provato a prevalere di rabbia, con scarsa lucidità. Ci è quasi riuscita, si è trovata in vantaggio per 2-1, ma il Doria ha ribaltato il tavolo in due minuti. Evidente calo di tensione romanista. Distrazione, sufficienza, snobismo. No, non si vincono così gli scudetti. La Samp ha strameritato perché si è mostrata più squadra. Ha colmato con assetto e atteggiamento il divario tecnico-fisico con gli avversari. Sì, all’ultimo secondo c’era un rigore pro-Roma per scorrettezza su Dzeko; sì, la punizione del 3-2 doriano nasce da un fallo inesistente. Gli alibi arbitrali abbondano, la sostanza del discorso – approccio, mentalità, sviluppo – resta identica: la sconfitta è giusta. La Roma, in questo mese di gennaio, non aveva subito un gol. Ne ha presi tre tutti assieme ieri, brutto segno.

LEZIONE Primo tempo della Samp da mostrare in aula magna a Coverciano. Come compensare qualunque deficit col gioco. Marco Giampaolo allena un «gruppo misto». Ha in squadra dei potenziali campioni, tipo Muriel o lo stesso Schick, ed elementi più modesti, come il portiere Puggioni e il centrale Skriniar. Col suo 4-3-1-2 intenso Giampaolo ieri ha tenuto insieme tutto e tutti, piedi buoni e piedi storti. Lo 0-1 di Bruno Peres è stato un incidente di percorso, nato da errate valutazioni sui lati deboli e agevolato dalla maldestra respinta di Puggioni sulla botta di Emerson. La Samp ha continuato a digitare il suo calcio alto, nel senso che la squadra stava su, con linea difensiva sacchiana: Roma cinque volte in fuorigioco. I report finali non rendono giustizia perché tengono conto della ripresa, momento in cui la Sampdoria si è abbassata per serbatoio in riserva e vari rigurgiti romanisti, e parlano di baricentro basso e squadra lunga, ma nei primi 45’ è andata diversamente.

FENOMENITE – Sorpresa alla lettura delle formazioni, Manolas in panchina e Vermaelen titolare sul centro-sinistra della linea di difesa. Il greco non sta bene ed è diffidato per cui un’ammonizione lo avrebbe tagliato fuori dalla prossima giornata, martedì 7 contro la Fiorentina. Col senno di poi, scelta sciagurata perché dalla parte del belga la Samp ha fatto i comodi suoi, specie con Muriel che, capita l’antifona, ha cominciato a puntare a più non posso l’ex Barcellona. Vermaelen soffre di pubalgia e non giocava titolare da oltre un mese. In stagione, per quel poco che si è visto, ha combinato disastri. Espulso per esempio nell’andata del playoff di Champions a Porto. Spalletti è un bravo allenatore, però ogni tanto soffre di fenomenite, deve dimostrare di saperla più lunga. A Torino contro la Juve si era presentato col tenero Gerson titolare in fascia destra. Qui il ripescaggio del «buco nero» Vermaelen e nel finale la grande ammucchiata offensiva, il tutto per tutto con un sistema indecifrabile. Totti e Nainggolan sulla trequarti, per una sorta di 3-2-4-1. E in effetti bisogna ammettere che il 40enne Totti, per i 16 minuti che gli sono stati concessi, ha dimostrato di avere le idee più chiare del suo allenatore. Cose semplici, tipo le aperture profonde a liberare Dzeko ed El Shaarawy. Sempre a Totti si ritorna e la Roma non cresce, resta una magnifica irrisolta.

FENOMENO Con quella faccia un po’ così, da Ronaldo inteso come fuoriclasse brasiliano a cavallo del millennio, è inevitabile accostare Muriel al Fenomeno ex Inter. La Roma l’ha impacchettata lui con giocate d’alta scuola. Lo slalom speciale con cui ha intontito Vermaelen e da cui ha estratto l’assist per l’1-1 di Praet. Il tocco di testa che ha messo Schick davanti a Szczesny per il 2-2. La punizione della vittoria, seppure deviata. Genialate sparse, tipo il filtrante che ha spedito Fernandes davanti a Szczesny – grande il polacco a respingere – o la palla smarcante non capita dallo stesso Fernandes. Voto 8 tendenza 9. Prestazione di altissimo livello. Se trovasse continuità, chissà che cosa potrebbe combinare Muriel.

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