Sale la febbre da stadio. Inter boom delle tessere

C’è un’Italia calcistica che ama ancora andare allo stadio nonostante gli impianti di vecchia generazione e i costi (a volte) eccessivi di abbonamenti e biglietti rispetto allo spettacolo offerto. A farla da padrone quest’anno è l’Inter che grazie ad Antonio Conte e al sogno scudetto ha totalizzato 40.000 tessere staccate La Juventus di Sarri si attesta a quota 27.700. Non se la passa bene la Roma che al momento è ferma a 18.403 abbonati (9.000 quelli per l’Europa League), un dato giustificato dal fallimento della scorsa stagione, dall’addio di Totti e De Rossi e il mercato senza fuochi d’artificio. Lo scorso anno i giallorossi chiusero a 23.854. Numeri confermati rispetto alla scorsa stagione in casa Lazio che si attesta sulle 18.000 tessere. De Laurentiis si interroga invece sul perché il dato degli abbonati sia fermo a 9.000, anche perché i prezzi risultano competitivi. Tra le motivazioni ci sono una campagna abbonamenti aperta in netto ritardo (fine luglio) e il mercato che non ha infiammato i cuor dei tifosi che aspettano il grande colpo in attacco. Scala la classifica il Lecce con 17.892. A Brescia l’effetto Balotelli ha fatto riaprire la campagna al club che ha messo a disposizione altre 1000 tessere, mentre a Firenze il nuovo corso Commisso ispira fiducia alla piazza (20.191). Gli abbonati al nuovo Gewiss Stadium dell’Atalanta sono 8.602, ma è appena cominciata la seconda fase di vendita. Lo scrive Il Messaggero.

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