Salah e classe, Egitto favorito col Burkina Faso

La Gazzetta dello Sport (A.Seu) – Sulla carta, questa sera a Libreville non dovrebbe esserci storia. Grazie alla solidità dell’impianto difensivo di Hector Cuper e ai colpi di «Momo» Salah, l’ultima stella rimasta in corsa, l’Egitto parte favorito nella prima semifinale di Coppa d’Africa contro il Burkina Faso (diretta su Fox Sports dalle 20). Questione di nomi, perché oltre al giallorosso i «Faraoni» possono contare anche su due-tre elementi promettenti a partire da Elneny, gioiellino dell’Arsenal. Ma è pure questione di numeri, come le 13 semifinali giocate e i 7 titoli (record) già conquistati dall’Egitto. Che, a conti fatti, il tecnico argentino ha reso un bunker inespugnabile.

SALAH E DIFESA – Ed è proprio questo il punto di forza della squadra di Cuper, unica ancora a rete inviolata in tutto il torneo. Le tre vittorie di misura hanno dimostrato come all’Egitto basti un lampo per ottenere il massimo risultato, complice anche quel pizzico di fortuna che non guasta nei momenti chiave (ne sa qualcosa il Marocco, beffato nel finale dopo aver colto due traverse). Merito delle individualità, su tutti Salah finora intermittente ma comunque decisivo con un assist e un gol, ma soprattutto della cura rigenerante dell’«hombre vertical», che in poco meno di due anni ha riportato in alto l’Egitto dopo un lungo periodo di vacche magre e ben tre mancate qualificazioni di fila in Coppa d’Africa. Alla vigilia del torneo Cuper aveva promesso una squadra determinata a raggiungere «almeno la finale» e le due vittorie (su tre) ottenute finora al fotofinish dimostrano che il gruppo rema compatto verso lo stesso obiettivo.

CONTO IN SOSPESO – La storia recente dice che il Burkina Faso può comunque dire la sua. Quattro anni arrivò in finale (miglior risultato di sempre) grazie a un successo ai rigori contro il Ghana. Il talento dei fratelli Traoré, 49 anni in due e 4 coppe d’Africa alle spalle, sono le armi principali del tecnico Duarte, al terzo torneo sulla panchina burkinabé dopo i flop del 2010 e del 2012 (sempre fuori al primo turno). L’asso nella manica è, invece, il 29enne Nakoulma, protagonista di metà delle reti finora realizzate dagli «Stalloni» e sempre tra i migliori in campo, stimolato anche dalla necessità di reperire un ingaggio dopo aver risolto il contratto con i turchi del Kayserispor a fine dicembre. Ma ciò che può fare la differenza è pure la sete di rivincita di un Burkina Faso a cui non dispiacerebbe vendicare la semifinale persa in casa nel 1998, proprio con l’Egitto. La voglia di riscatto è tanta. Domani sera l’altra semifinale tra Ghana e Camerun a Franceville (diretta su Fox Sports dalle 20).

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