Sabato da grandi

Corriere della Sera (G.De Carolis) – Tre tappe al primo traguardo: il titolo di campione d’inverno. Da quando ci sono i tre punti, chi a fine andata arriva davanti vince il campionato 7 volte su 10. «Il gruppo di testa è in piedi sui pedali dall’inizio. Sembra non esserci spazio per rifiatare, è stato un girone tutto in volata». L’allenatore dell’Inter, Luciano Spalletti, non ha torto. Le prime quattro sono racchiuse in cinque punti e la Roma ha una partita da recuperare contro la Samp: se i giallorossi vincono la classifica si accorcia ulteriormente. Una rarità in Europa. La serie A non è più ricca come un tempo, di certo è combattuta come nessun’altra lega. In Premier League il Manchester City ha già fatto il vuoto con 11 punti di vantaggio sulla seconda, stesso distacco che in Francia ha il Psg sulla prima inseguitrice e in Germania il Bayern. Più contesa la Spagna con il Barcellona al comando con soli 5 punti sul Valencia. Il villaggio della serie A vive così il sabato delle grandi con Inter, Napoli e Roma in campo, aspettando domani la risposta della Juventus (Dybala è ancora a rischio panchina) a Bologna. La caccia è aperta all’Inter capolista e unica imbattuta. Dopo aver rischiato in Coppa Italia con il Pordenone ed essersi guadagnata solo ai rigori i quarti contro il Milan, Spalletti ritrova un’altra squadra friulana, l’Udinese rigenerata da Oddo. Il tecnico nerazzurro torna a contare sui «Magnifici 7». Handanovic, Skriniar, D’Ambrosio, Borja Valero, Perisic, Candreva e Icardi, sempre schierati in campionato. Il tecnico dell’Inter è impegnato su due fronti: acciuffare il titolo di campione d’inverno che manca da 2009-10, quando c’era Mourinho, e capire le intenzioni della società per il mercato di gennaio, considerato anche il rendimento non esaltante delle seconde linee. «Fino a quando la società non presenterà le vere intenzioni che ha su come agire in questo mercato, dovremmo fare tutti un po’ di silenzio. Creare aspettative come accaduto in estate può fare male ai tifosi e all’Inter».

Se i nerazzurri devono gestire il vantaggio, chi deve riprendere a correre è il Napoli. Gli uomini di Sarri hanno inchiodato e vengono da due sconfitte e un pari nelle ultime tre partite. Quella contro il Torino di Mihajlovic, andato a vincere una settimana fa a Roma contro la Lazio, è la gara della svolta per i partenopei. Un match che mette a confronto due bomber in difficoltà: Mertens a secco da cinque turni e Belotti senza reti in campionato dal 20 settembre. Il probabile ritorno di Insigne deve segnare una ripartenza per il Napoli, chiamato a confermare il buon secondo tempo con la Fiorentina dove ha preso un palo ed è stato oggettivamente sfortunato, e a ritrovare il gioco d’attacco. Se davvero punta allo scudetto certe gare vanno vinte. Chi vuole arrivare in fondo è la Roma di Di Francesco. «Chi si accontenta alla fine cade e non ottiene nulla. Dobbiamo ambire ad andare avanti in tutte le competizioni», è il diktat del tecnico giallorosso. I pareggi contro Genoa e Chievo hanno esaurito i bonus, è obbligatorio vincere se davvero si punta allo scudetto. All’Olimpico con il Cagliari potrebbe essere la prima assoluta per la coppia dei sogni Schick-Dzeko. E Di Francesco dovrà correre il rischio di schierare anche il diffidato Nainggolan, un’ammonizione gli farebbe saltare la sfida di sabato prossimo con la Juventus. Ma in una serie A dove è ammesso solo vincere, fare calcoli non è proprio permesso.

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