Sabatini: “Totti deve metterci la faccia. De Rossi ha carisma, diventi subito l’allenatore”

Walter Sabatini, ex dirigente della Roma attualmente alla Sampdoria, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica. Queste le sue parole:

Parlando di Roma, Totti?
La smetta di fare l’uomo immagine in tribuna. Faccia un passo avanti, ci metta la faccia, assuma responsabilità. Uno come lui deve poter contare in società, prendere rischi che comporta il suo ruolo. Da capitano a comandante. Deve fare il dirigente, occuparsi di spogliatoio, squadra, scelte di mercato, tutte cose che attengono alla sua sensibilità. Se non conosce certi tecnicismi in materia contrattuale si farà aiutare.

E i famosi tre centri del pensiero della Roma?
Esistono sempre: Boston-Londra-Roma. Ma inevitabilmente per andare avanti bisogna trovare un sintesi. Baldini deve parlare con Totti, magari con l’aiuto di dirigenti intermedi.

Un consiglio per De Rossi?
Faccia l’allenatore, subito. Ha carisma, sa parlare e convincere, è fisico, trasmette emozioni. Ha 36 anni: prima inizia, meglio è. Così avrà il tempo di fare la gavetta. Deve solo non drammatizzare l’addio al calcio, ci sono passati tutti. Anche se credo lui voglia giocare un’altra stagione.

Ha lavorato con Pallotta e con il gruppo Suning, con Lotito, Zamparini e Ferrero: il suo bilancio delle proprietà straniere?
Con l’Inter ho sbagliato io. Me ne sono andato per impazienza, la colpa è mia. Volevo fare una grande Inter, chiedevo investimenti forti, ma non c’erano risposte immediate, e davanti all’indugio mi sono tirato indietro, mi sembrava di tradire la fiducia dei tifosi. Detto questo, le cene da Zhang sono state da Mille e una notte, ricche e opulente, da vero imperatore, ma trattare con i cinesi non fa per me, sono impermeabili, non danno mai risposte definitive, le decisioni sono sempre collettive, dopo una riunione ce n’è sempre un’altra e un’altra ancora, e poi c’è un comitato che deve ratificare la decisione e appena credi che ci sia una parola fine, ricominci in un’altra sala.

Il suo futuro?
Se Ferrero vende la Sampdoria me ne vado. È giusto che la nuova proprietà faccia le sue scelte. Ma il mio non sarà un futuro da spettatore.

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