Sabatini : «Roma, se mi riesce una mossa tengo Pjanic e Nainggolan»

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La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Don Chisciotte, Che Guevara, Messico e calcio. Miscelate tutti questi elementi – protagonisti del dibattito – con le pietre nobili di Perugia e, a sorpresa, potrebbe uscirne fuori il ritratto di Walter Sabatini. E’ lui tra gli ospiti d’onore dell’associazione culturale «Encuentro», presieduta da Rocco Dozzini, che dedica alla letteratura spagnola tante (benedette) energie. «Raccontare il calcio» è il tema con cui si confronta il d.s. della Roma insieme a Mario Sconcerti e all’allenatore argentino Angel Cappa, «marxista del pallone», ex tecnico di Huracan e River Plate. Il cocktail è frizzante anche in chiave giallorossa. Leggete per credere.

Sabatini, si è parlato tanto della bellezza di Javier Pastore: che si ricorda?

«Il suo agente Simonian una volta mi disse: “Lui è il sogno, tu sei solo il Palermo, come puoi comprarlo?”. Io invece partii e lo feci. Un giorno mi piacerebbe ritrovarlo».

Insomma, i sogni sono solo stranieri. Ma gli italiani?

«Guardi, proprio oggi ho chiesto ai miei scout di trovarmi italiani validi dalla D alla A. Li abbiamo esaminati: un disastro. Non ce ne sono, alla Roma sarebbero comprimari. Poi dicono che si compra solo all’estero perché si prendono le mazzette. Tutti luoghi comuni. Chi sono gli italiani giovani validi? Bernardeschi, forse Romagnoli, ma magari Galliani non sarebbe d’accordo…».

Però El Shaarawy è buono: lo riscattate?

«Sì, lo riscatteremo, lo merita. Ha un gran futuro. La cifra (13 milioni, ndr) non è alta».

Avrete tanti attaccanti, con Ljajic in scadenza di contratto.

«Li sistemeremo tutti. Iturbe tornerà di sicuro. Con Adem il rinnovo non sarà un problema perché ho la parola del suo procuratore. Doumbia l’anno scorso aveva tante offerte, ora è più complicato perché ha voluto andare al Newcastle e ha sbagliato. La Premier non è il suo campionato».

E adesso resta anche Francsco Totti: lei è contento?

«Con le ultime prove ha fatto cadere ogni discorso, il contratto se lo merita. Io ero contrario, un campione quando smette è meglio che sia un giovane dirigente piuttosto che un vecchio calciatore. Le ultime prestazioni hanno un qualcosa di sovrannaturale. Certo, una nuova stagione può essere dura. Comunque dietro c’è anche Spalletti: se non fosse stato stimolato così, secondo me non avremmo visto queste prove».

Andiamo al sodo: Nainggolan a fine stagione andrà via?

«Non credo, anche lui vuole rimanere».

È più facile che parta lui o Pjanic?

«Forse nessuno dei due. Se mi riesce una manovra a coda di gatto maculato… forse li teniamo entrambi. E Paredes tornerà, ma vedremo se resterà. Diawara? È bravo, ci piace».

Portieri: con Alisson, di Szczesny che ne fate?

«Non ne ho ancora parlato con l’Arsenal ma le pretese sul suo conto non sono umane. Tratteremo il rinnovo del prestito, non l’acquisto. Alisson? Faranno a botte… Certo, è difficile darlo in prestito: è il portiere titolare della nazionale brasiliana».

Benatia: a che punto siete?

«Si sta offrendo a molte squadre italiane. Le possibilità che torni al momento sono poche».

Acerbi può essere un giocatore da Roma?

«Ha 29 anni, è stato già al Milan ed è tornato indietro. Non è bollato per sempre, ma è un aspetto da considerare».

Che fine farà Dzeko?

«Vuole restare alla Roma. Se non cambia idea, resta una risorsa. D’altronde anche al Wolfsburg e al City il primo anno fece fatica. Dembelé? E’ già andato a cifre impensabili. Batshuayi? Anche lui costa tantissimo. Caceres? E’ un’ipotesi, però ci piace».

Strootman, Rüdiger e Digne?

«L’olandese resta sicuramente: per i prossimi 10 anni sarà il vero Strootman. Il tedesco lo riscatteremo di certo. Il francese lo vorrei tenere pure, ma per ora non c’è l’accordo col Psg».

Gerson è così forte?

«Ora sta giocando male, ma io ci conto: è fortissimo».

Crede ancora al secondo posto?

«Certo, dieci anni fa sono state tolte tutte le malefatte nel calcio. Per la sfida di domenica spero nel miracolo del Torino, il Napoli farà gran fatica».

Ci scusi, ma è preoccupato per il bilancio della Roma?

«Faccia una domanda di riserva».

Eccola: il primo luglio sarà ancora il direttore sportivo della Roma?

«Riesco a vedere fino al 30 giugno. Più in là non ce la faccio». Il messaggio per Pallotta sembra forte e chiaro».

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