Il Messaggero – Roma, l’altro tridente

A Lisbona per la difesa, a Milano per l’attacco. Due giornate intense, vissute fuori porta, per Walter Sabatini. Il ds giallorosso sta forzando i tempi per bloccare giocatori che possano migliorare la Roma. Se la rifondazione del reparto arretrato è scontata, con almeno tre acquisti, adesso sembra certo che arriveranno anche tre pedine per quello avanzato. A centrocampo, invece, potrebbe bastare solo una novità.

In Portogallo gli obiettivi di Sabatini sono abbastanza dichiarati. Due centrali difensivi: l’argentino Garay del Benfica e il nazionale portoghese Rolando del Porto. Servono 15 milioni per il primo, tenendo presente che metà cartellino è del Real Madrid. Garay è migliore di Rolando, ma la Roma non vuole spendere quella cifra per un difensore. Il Benfica a 10 non lo cede, soprattutto ora che sta per acquistare anche la seconda metà cedendo il centrocampista belga Witsel, altro pallino del ds giallorosso, al club madridista. Rimangono Rolando, contattato nel blitz di giovedì nel ritiro della nazionale di Bento. Per quel ruolo ne servono due, anche perché sono in bilico Heinze e Juan, mentre Kjaer ancora non è certo di essere riscattato dal Wolfsburg. Il secondo centrale difensivo può essere preso sul mercato italiano: in Sicilia danno per scontato l’arrivo a Trigoria dell’argentino Silvestre del Palermo. Conferme dal Brasile anche per Castan del Corinthians, ma la valutazione di 6 milioni, per una riserva, rallenta la conclusione dell’affare.

A Milano, giovedì sera, Sabatini ha incontrato il manager di Palacio e Nilmar. Erano i due colpi del ds giallorosso dell’estate scorsa, sfumati il primo per il no di Borriello al Genoa e l’altro per l’improvviso gioco al rialzo del Villarreal. Il primo è stato bloccato a marzo: per prenderlo Sabatini deve convincere il presidente Preziosi, contattato ieri sera, ad accettare 7-8 milioni, senza arrivare a 10. Proposti Rosi e Caprari al Genoa, anche per respingere l’assalto dell’Inter. Sul brasiliano, invece, il discorso è in fieri: la proposta della Roma è il prestito oneroso, dopo la retrocessione del club spagnolo. Se non sarà possibile prendere Nilmar, probabile la virata sull’argentino Gomez del Catania, pista confermata anche dall’agente della punta, Rodriguez, già avvicinato dalla società giallorossa per chiedere informazioni su Isla, il laterale difensivo cileno, convalescente dopo l’intervento al ginocchio e considerato da tempo obiettivo dell’Inter.

Restando all’attacco e ai tre innesti, è necessario chiarire la strategia di Sabatini che prevede mosse anche in uscita. Una delle punte in organico può partire: il ds confermerebbe Osvaldo che però non è certo di restare. Da valutare con il nuovo tecnico anche Borini e Bojan. Dunque Palacio e Gomez (o Nilmar). Il terzo può essere il talento serbo Markovic del Partizan. A Lisbona il ds ha voluto capire la posizione dell’esterno colombiano Rodriguez del Porto: il club lusitano lo ha però blindato con una clausola rescissoria da 45 milioni (contratto prolungato fino al 2016).

Sondaggi anche per il centrocampo. Sabatini, a Milano, ha visto Bernardo, manager di Paulinho, la mezzala brasiliana del Corinthians che aveva trattato pure l’estate scorsa. C’è la concorrenza dell’Inter che ieri ha invitato in sede il procuratore. Massara, primo collaboratore del ds, ha appena seguito Tomic del Partizan, intermedio che ultimamente è stato schierato da trequartista, nel derby contro la Stella Rossa. Più complicato arrivare al ghanese Asamoah dell’Udinese: la Juve è decisa a chiudere, anche se non a 15 milioni. La società bianconera ha rallentato per Verratti, baby fenomeno del Pescara: 4 milioni l’offerta, 8 la richiesta. Sabatini non ha mai abbandonato la pista.

Montella oggi sarà a Roma, proprio nel giorno in cui torna nella Capitale anche Baldini da New York. Nelle prossime ore incontro tra dg, ds e tecnico. Pulvirenti, dopo aver confermato la telefonata con Sabatini di inizio settimana, tiene ancora la questione in sospeso: «Al momento resta al cento per cento». L’Aeroplanino, giovedì alla cena di fine stagione del Catania, ha chiarito alla squadra: «Il presidente sta scherzando». Il club etneo vuole capitalizzare (per questo la Roma non si sbilancia e lascia aperta ogni soluzione, inclusa la pista che porta a Villas Boas), chiedendo un indennizzo da 2-3 milioni, quindi almeno la metà di un giovane, Crescenzi o Piscitella. Al Catania piace anche Josè Angel che preferisce però il Valencia.
Il Messaggero – Ugo Trani

 

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