Sabatini a Fenucci: “Sì, a Bologna verrei”

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La Repubblica (E.Marrese) – Il colloquio tra Sabatini e Fenucci, anticipato da Repubblica una settimana fa, c’è dunque stato nei giorni scorsi, prima di Bologna-Verona. E anche dopo. Un colloquio positivo, perché il direttore sportivo in uscita dalla Roma ha confermato all’amministratore delegato del Bologna il suo forte interesse ad ascoltare una proposta dal club rossoblù. Una proposta che però Fenucci non ha potuto già formulare, chiedendo ancora un po’ di tempo. Si è trattato di un primo approccio formale tra due dirigenti, e amici, che hanno lavorato insieme alla Roma per quattro anni e che non hanno mai interrotto il loro rapporto personale.

ROMA, ADDIO CERTO – In questo momento però il Bologna non pare ancora pronto ad approfondire il discorso con Sabatini, disponibile ad aspettare ancora qualche giorno o anche settimana (non certo mesi, no) concedendo una prelazione “virtuale” alla società di Saputo. L’ipotesi circolante che alla fine possa restare alla Roma, viene esclusa oggi al mille per mille dall’interessato. E il presidente giallorosso Pallotta, se anche volesse, non ha nessun modo contrattuale per trattenerlo od ostacolarlo. Sabatini sta solo aspettando una lettera che formalmente chiuda la sua esperienza. L’avrà.

MANAGER DA CATEGORIA TOP –  Scegliere Sabatini significherebbe, per il Bologna, colmare il vuoto comunque ampio lasciato da Corvino con un dirigente della stessa fascia, secondo molti superiore secondo altri no ma comunque si parla sempre di categoria top. Alcune spanne sopra altri nomi circolati, da Sensibile a Pradé, da Sogliano a Bigon, che comunque il Bologna sta valutando in alternativa al candidato numero uno. Tra queste ipotesi anche una piuttosto avventurosa, quanto rischiosa e sconsigliabile: quella di una direzione tecnica da Montreal, affidata al canadese Nick De Santis, ex giocatore e allenatore delgli Impact, ora consulente di Saputo. In Italia, a coadiuvarlo, Bergamini e Di Vaio. Qualcuno ha proposto anche questa. Sarebbe una scelta, Sabatini, che più di tutte giustificherebbe anche agli occhi dei tanti estimatori di Corvino, nell’ambiente, questo divorzio per molti incomprensibile. Anche perché i protagonisti nulla hanno fatto per renderlo comprensibile pubblicamente.

E ORA SI ASPETTA SAPUTO – È presumibile che si aspetti il ritorno di Saputo in Italia, tra una decina di giorni, per chiudere con Corvino e prendere le decisioni successive, dopo magari qualche confronto di persona. Saputo e Sabatini si sono conosciuti all’Olimpico qualche mese fa, ma è stata solo una chiacchierata generica. Purtroppo l’inopinata sconfitta col Verona complica tutti questi processi, riportando ansie e malumori che si pensavano passati. La squadra forse ha mal interpretato i ragionamenti sul futuro del club, sentendosi inconsciamente sollevata da responsabilità sul presente. Ma nessuna dialettica interna societaria può essere un alibi minimamente plausibile per quel disastroso disarmo visto in campo lunedì sera col Verona. Donadoni è stato avvicinato dal Milan, in modo ancora vago, ma il capitolo allenatore a Casteldebole lo considerano chiuso: c’è un contratto. Punto.

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