Rudi resta in bilico tra le anime Italia-Usa

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese – D.Stoppini) – Una certezza c’è: non esistono certezze. Perché Rudi Garcia non può ancora dire di aver salvato la panchina. Boston fa rima con dubbi, se è vero che nella Roma ci sono almeno due anime e, al momento, una guarda a destra e l’altra a sinistra. In mezzo c’è un’opera di ricucitura faticosa e tutt’altro che completata. Non foss’altro che per la presenza a Roma dell’uomo che cura gli interessi di Rudi Garcia, l’agente Pascal Boisseau: difficile che abbia deciso di passare le feste di Natale a Trastevere, più semplice pensare che abbia in agenda almeno l’eventualità di dover discutere di qualcosa a proposito del suo assistito.

LA SQUADRA – Trigoria è un mondo che si allunga fino a Boston. Il clima non è sempre lo stesso. Per dire: c’è la squadra che ha dimostrato di stare dalla parte dell’allenatore. L’abbraccio dopo il gol di Florenzi, gesto fischiato dal pubblico dell’Olimpico, è solo l’ultima dimostrazione di un gruppo che, se avesse voluto «mollare» il proprio tecnico, avrebbe avuto numerose ghiotte situazioni per farlo. «Non c’erano le gambe, ci abbiamo messo il cuore», ha detto Florenzi, confermando tra l’altro il problema fisico già sottolineato a più riprese da Garcia. «Se ripartiamo da Rudi? Penso di sì», ha chiuso l’esterno lasciando la zona mista.

NUOVI DUBBI – Certezze zero. Perché Pallotta non è convinto della conferma di Garcia. Di più: sarebbe comunque dell’idea di esonerare il francese, con il quale non avverte più il feeling di un tempo. «Non decido in base a una partita», aveva spiegato alla vigilia. A rileggerle ora, quelle parole, sembra come sentir dire «non è una vittoria che mi fa cambiare idea». C’è pure chi al presidente avrebbe fatto il nome di Luciano Spalletti, la soluzione numero uno in caso di allontanamento di Garcia. «Il mio futuro? A questa domanda non posso rispondere, io parlo solo di campo — ha detto in maniera sibillina il francese —. Ora c’è la luce in fondo al tunnel, è tutto aperto per la seconda parte della stagione».

LO SFOGO – Oggi il tecnico partirà per la Francia. Al lavoro per farlo tornare a Roma — ecco l’altra anima del club — ci sono sia il d.g. Mauro Baldissoni sia il d.s. Walter Sabatini, convinti che un cambio di panchina non sarebbe la soluzione migliore, a maggior ragione ora che la vetta, con il k.o. dell’Inter, è tornata vicina. I due dirigenti stanno provando a far cambiare idea a Pallotta, impresa non semplice. E così si spiega lo sfogo accorato di Sabatini nel post partita: «Non cercate sempre gli schizzi di sangue. Un po’ di sangue ci sarà, ma non quello del mister». Traduzione: sarò io ad andare via, a fine stagione. Specie se il presidente intende prendere decisioni tecniche opposte alle mie indicazioni. Un complicato puzzle, ecco cos’è oggi la Roma.

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