Rudi Garcia, il sogno sfiorato e il ritorno della vera Roma

Pagine Romaniste (M.Bandini)26 maggio 2013, una delle date più brutte per i tifosi della Roma. Dopo quel giorno, per i mesi successivi non si pensa ad altro e, con il conseguente esonero di Andreazzoli, serve un allenatore in grado di risollevare la squadra. Ebbene, quell’allenatore è Rudi Garcia. Il francese firma il suo contratto con il club giallorosso il 12 giugno 2013. James Pallotta, tanto per alleggerire la pressione, al momento della firma gli dice: Tu sarai l’Alex Ferguson della Roma”. Il tecnico non sembra sentirla e nella sala conferenze si presenta così: “Non ho paura di niente”. Dopo queste parole è però il momento dei fatti, che non tardano ad arrivare. Nelle prime 10 giornate di campionato, i giallorossi portano a casa ben 10 vittorie e salgono al primo posto della classifica. In tutto il girone di andata i capitolini perdono solo una volta, ma lo fanno contro la loro diretta avversaria: la Juventus. La partita finisce 3-0 per i bianconeri che da lì in poi non si faranno più sorpassare dalla Roma. L’allenatore francese riesce a stabilire il record di 85 punti in Serie A ma non basta per superare i 102 di Antonio Conte. Nella seconda stagione a Trigoria, il tecnico colleziona 5 vittorie su 5 nelle prime giornate. Il 5 ottobre è il momento della sfida, sempre contro la Juventus, per la vetta della classica. I capitolini giocano una partita quasi perfetta, andando sopra 2-1, ma anche grazie a qualche svista da parte dell’arbitro gli uomini di Allegri ottengono i tre punti con un 3-2 siglato da Bonucci all’86’. Anche in quest’annata il mister riesce a portare la squadra in Champions League (secondo posto in campionato). Nella stagione 2015/16 è un’altra storia, in negativo. La rosa sembra non essere più la stessa ed infatti non è più la principale antagonista della Juventus. Rudi Garcia finisce la sua avventura con la Roma il 13 gennaio: “Porto con me tanti bei momenti di emozioni collettive. E’ stata una grandissima avventura, anche se interrotta troppo presto. Non dimenticare mai che la Roma non si discute, si ama. Ed io la amo, sempre forza Roma”.

IL FRANCESE HA RIPORTATO IN ALTO LA ROMA

Con Rudi Garcia in panchina la Roma è tornata a farsi rispettare sia in Italia che in Europa. Lo testimoniano anche le statistiche. Sotto la sua gestione i gol segnati nel girone di andata sono ben 39, quelli incassati sono solo 10. Nel girone di ritorno il bilancio è di 33 segnati e 15 subiti. L’anno precedente, con Andreazzoli e Zeman, le reti segnate erano 71, quelle subite 56. Il mister francese ha ritrovato anche la Champions League, superando i gironi però solo nella stagione del suo esonero. Il bilancio nei derby è positivo: tre vittorie e due pareggi in cinque match. La frase detta in conferenza stampa il giorno della sua prima stracittadina si può dire che è stata rispettata: “I derby non si giocano, si vincono”. Garcia ha collezionato in tutto 118 panchine con la Roma. Le vittorie sono state 61, i pareggi 34 e le sconfitte 23. Le reti messe a segno sono state 194, quelle subite 126. La sua media è di 1,84 a match, dopo Spalletti (2,15) la più alta dell’era americana. Insomma, in tre anni il tecnico ha riportato la chiesa al centro del villaggio, espressione usata dal francese dopo la vittoria contro la Lazio il 22 settembre 2013, facendo tornare la Roma tra le “Big d’Italia”. Ma qual’è la strategia usata dal mister per far risalire la china alla squadra ? Sicuramente uno dei motivi é il rapporto con i suoi calciatori. Il tecnico francese ha scommesso su diversi “giocatori chiave”, uno su tutti Gervinho. Il francese ritrova l’ivoriano dopo i tre anni al Lille e l’intesa si vede. Il numero 27, nel 2013/14, segna 8 reti e fornisce 9 assist in 33 presenze.  Un ulteriore prova che testimonia la bravura del tecnico è il rendimento di Mattia Destro: nella prima stagione di Garcia sulla panchina giallorossa è il giocatore con più gol tra i giallorossi, 13. Formidabile è anche la gestione di un ormai trentaquattrenne Francesco Totti. Il numero 10, nei primi due anni sotto la gestione del mister, colleziona 26 e 27 presenze in A con 8 gol per stagione.

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