Gazzetta dello Sport – Zeman, ecco chi corre: Rosi tira il gruppo. La Roma rivaluta il contachilometri

Come conquistare Zeman? C’è una via più veloce delle altre: correre. Faticare, testa alta, sguardo fisso e zero chiacchiere. Al boemo il giocatore piace così, operaio: se poi è anche pittore, tanto meglio. La nuova Roma nascerà in montagna, vietato lasciare a casa le scarpe da ginnastica, anche quelle di ricambio: prima curiosità, vedere chi tirerà il gruppo. Negli anni del primo Zeman non ci sarebbero stati dubbi, con Damiano Tommasi recordman assoluto nelle ripetute da mille metri: ora a chi toccherà?

Nomination Aleandro Rosi è un candidato: nel discorso sulle «seconde chance» che Zeman concederà a chi non ha fatto bene, Rosi non c’è, semplicemente perché con Luis Enrique è stato a lungo un titolare (21 presenze). Per presentarsi al meglio in ritiro, Rosi in questi giorni è a Viareggio, al lavoro per risolvere (con l’aiuto del medico della Roma, Michele Gemignani) i problemi alla caviglia che lo avevano accompagnato nel finale di stagione: andrà in scadenza nel 2014, dovesse azzeccare la stagione con Zeman il rinnovo diventerebbe conseguenza naturale.

Corsa e piede Con Cicinho già tornato in Brasile e Cassetti in scadenza di contratto, a oggi Rosi è l’unico esterno destro basso di ruolo nella rosa della Roma: corre — e per Zeman andrebbe a genio — e sa crossare, e il fatto che Sabatini si sia affrettato a bloccare un centrale (Castan) e un esterno sinistro (Dodò) lascia intendere che, su Rosi, Zeman proseguirà il percorso iniziato da Luis Enrique. Anche se il boemo dovesse chiedere a Cassetti (e alla società), suo pupillo dai tempi di Lecce, di firmare un nuovo contratto, con il difensore che ha già espresso il suo pensiero: «Con Zeman resterei sicuramente».

La corsa è tutto Nella testa di Luis Enrique c’erano anche altri due terzini, che terzini non erano: Simone Perrotta e Rodrigo Taddei, uniti dallo stesso destino, dalla facilità di corsa — Zeman apprezzerà —, divisi dalla scadenza del contratto (Perrotta 2013, Taddei un anno dopo), ma comunque felici e contenti di trovarsi a lavorare con un tecnico per cui «la preparazione è alla base di tutto», anche delle loro prestazioni. Nonostante l’idea di Zeman sia quella di un centrocampo di qualità, con De Rossi e Pjanic punti fermi (anche se il boemo non si è ancora sbilanciato, almeno sul bosniaco), i gregari fanno e faranno comodo specie se sono uomini spogliatoio come Perrotta, sebbene nel disegno del 4-3-3 zemaniano non ci sia spazio per giocatori di quelle caratteristiche.

Fine della corsa Correrebbe pure José Angel, ma i piedi e soprattutto il carattere ancora da formare hanno convinto la Roma a piazzarlo in Spagna, unico campionato in cui ha mercato: non si riuscisse a trovargli una sistemazione, sarebbe uno degli indiziati a tirare il gruppo a Riscone. La corsa, anche per uno come Zeman, è tanto, ma non è tutto.

Gazzetta dello Sport – Marco Calabresi

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