Ronaldo spavaldo: «Siamo più forti. Totti? Un esempio»

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Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – Per Zinedine Zidane era la prima conferenza stampa da allenatore del Real Madrid in Champions League, ma la scena se l’è presa Cristiano Ronaldo. È il portoghese la rockstar degli spagnoli, e non averlo capito è stato l’errore più grande di Rafa Benitez, che ci ha rimesso la panchina. Zidane, che è stato il Ronaldo della sua epoca, sa benissimo come vanno certe cose ed ha lasciato il palcoscenico al suo giocatore più forte. Che non si è fatto pregare ed ha cominciato a mandare bordate a tutti quelli che, in Spagna, non lo considerano come dovrebbero. «Ormai — le sue parole — sono abituato alle critiche, le considero normali. È come con i bambini: se prima gli dai tutto e poi un po’ meno cominciano a piangere. Il problema è che ho viziato tutti». Con 11 reti (record nella fase a gironi) è il capocannoniere della Champions, eppure viene sottolineato come non segni in trasferta dal 30 novembre, e fa sorridere che sia lui a dover ricordare i suoi numeri. «Da quando sono al Real, non esiste un calciatore in Spagna che abbia segnato più di me in trasferta».

Per fargli perdere del tutto la calma, poi, basta parlargli del Barcellona e di Leo Messi. Sul rigore calciato dall’argentino contro il Celta Vigo, con passaggio a Suarez, la sua convinzione è che lo abbia fatto per favorire l’uruguaiano nella classifica dei cannonieri. Non lo dice apertamente, ma è quello che tutti i tifosi del Real pensano. «Sarò breve e conciso. So perché Messi ha fatto questo tipo di giocata, lascio a voi le interpretazioni. Gli attaccanti del Barcellona segnano di più perché sono amici? Non è vero, al Manchester non parlavo con alcuni compagni, eppure abbiamo vinto la Champions. L’importante è quello che si fa in campo». Si rilassa un po’ solo quando gli nominano Francesco Totti. «È impressionante — risponde in italiano —, è un esempio per tutti e dimostra come nel calcio l’età non conti. Il fatto che continui a giocare è un bene per i bambini». Non scambierebbe la maglia con nessuno dei giallorossi («solo se me la chiedono»), e risponde a Spalletti che aveva parlato di stesse possibilità di passaggio del turno. «Prima della gara sicuramente, dopo le percentuali possono cambiare. Per me il Real è favorito in tutte le competizioni a cui partecipa». Un peso che sente anche Zidane, al suo esordio da primo allenatore nella competizione che ha vinto da giocatore e come secondo di Ancelotti. «La Champions è speciale, c’è la pressione giusta, la Roma è una squadra molto forte, ma abbiamo lavorato bene e vogliamo passare il turno».

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