Roma, vertice da Pallotta. Il futuro di Garcia è appeso ad un filo

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Il futuro di Rudi Garcia sulla panchina della Roma è appeso a un filo sempre più sottile dopo lo scialbo pari col Milan. E a decidere del destino del francese sarà nelle prossime ore James Pallotta, amareggiato per la piega negativa che ha preso la stagione. Il presidente affronterà il discorso anche col dg Mauro Baldissoni, volato in mattinata negli Usa, mentre il ds Sabatini è rimasto a lavorare a Trigoria. Il viaggio a Miami del dirigente era fissato in agenda da qualche giorno per continuare a preparare con Pannes e gli uomini di Parnasi il dossier del nuovo stadio di Tor di Valle da consegnare a fine mese alla Regione, ma gli ultimi risultati della squadra giallorossa (una vittoria nelle ultime dieci partite, cinque pareggi nelle ultime sette giornate di campionato) impongono una riflessione approfondita sul tecnico da parte di Pallotta. Il girone d’andata si è infatti chiuso con un distacco di sette punti dal Napoli capolista, e con un quinto posto in classifica insidiato anche dal Sassuolo dell’ex Di Francesco.

Garcia continua a credere nella possibilità di invertire il trend e lo ha ribadito ai giocatori a Trigoria prima dell’allenamento. Il francese si è lasciato andare a una dura reprimenda nei confronti del gruppo per il modo in cui è maturato l’1-1 col Milan, fissando poi una doppia seduta di lavoro per martedì (mentre domani è stato concesso un giorno di riposo). Il problema, tuttavia, è che i giocatori lamentano da un lato una scarsa condizione atletica, puntualmente evidenziata dal gran numero di stop muscolari (gli ultimi in ordine di tempo quelli di Manolas e Nainggolan che domani saranno sottoposti ad esami strumentali per verificare l’entità del problema ai flessori accusato da entrambi coi rossoneri), e dall’altro sembrano navigare a vista, chiedendo quotidianamente a Trigoria se e quando sarà presa una decisione definitiva sul futuro del tecnico. A frenare l’avvicendamento in panchina è però la mancanza di un’alternativa valida che metta tutti d’accordo (i vari Spalletti, Bielsa e Sampaoli non convincono). Il timore di affidarsi adesso a un nuovo allenatore, avendo quindi le mani legate in estate quando si libereranno altri tecnici più ambiti (Conte in primis), è quindi l’unica cosa che al momento permette a Garcia di restare al proprio posto.

Ansa

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