Gazzetta dello Sport – Roma, che succede? Scarsi risultati, conti in rosso, futuro incerto. E la banca scalpita

Senza allenatore, senza budget, senza capitali. E detto tutto senza ironia. Prima o poi arriveranno, nomi e soldi. Ma al momento, in attesa di nuove comunicazioni, la parola che meglio fotografa l’attività della Roma è: confusione. Perciò, i dubbi sono tanti: chi andrà in panchina? Quanti soldi verranno investiti nella prossima campagna acquisti? Quando tornerà competitiva la squadra? E pure qui senza alcuna malizia, ma dopo aver ascoltato le parole del vice d.g. UniCredit Paolo Fiorentino, ci si chiede pure: chi comanda a Trigoria, gli americani o la banca?

1 È davvero tutto così nero? Cosa è accaduto in un anno?
Tredici mesi dopo le firme di Boston, il progetto ha già subito una battuta d’arresto — le dimissioni di un allenatore ingaggiato a dispetto dei santi e per fior di quattrini —, fallito il primo obiettivo — il ritorno nelle coppe europee —, mantenute intatte le ristrettezze economiche ereditate dalla gestione Sensi. Sembra incredibile, ma oggi, come uno, due, tre anni fa, la Roma deve fare quotidianamente i conti della serva per iscriversi al campionato. Il rosso di bilancio veleggia verso i cinquanta milioni, l’aumento di capitale deve ancora partire, UniCredit continua ad anticipare milioni che prima o poi dovrà riprendersi.

2 E le iniziative lanciate per esportare il marchio Roma nel mondo e aumentare i ricavi?
Tutte lodevoli, dalla partnership con la Disney agli studi sul nuovo stadio. Ma richiedono anni per portare pubblicità e fruttare ricavi. Un anno dopo, l’appeal del marchio Roma resta bassino. E tale resterà senza una squadra competitiva, stabilmente in Champions, con un paio di stelle di richiamo internazionale. Lo ha detto anche Fiorentino: «Ci aspettiamo che il progetto Roma decolli, e per farlo ci vuole una squadra vincente».

3 Ma con quali soldi?
Ancora Fiorentino: «Aspettiamo presto proposte finanziarie dagli americani…». Ecco. Cosa hanno stabilito Baldini e Pallotta a Boston? Quanto potrà spendere Sabatini? Chi dovrà vendere per fare cassa e tagliare il monte ingaggi? UniCredit resta in attesa, facendo trapelare un certo nervosismo. Fiorentino l’altro giorno si è lasciato scappare: «Nessuno ha investito quanto noi nel management!».

4 Ce l’aveva con Baldini?
Certamente il d.g. si è sentito toccato dalle parole di Fiorentino, che gli ha dedicato un’altra frecciatina quando ha difeso Pippo Marra. UniCredit ha lasciato fare agli americani per un anno intero, comportandosi da socio di minoranza. Ma, evidentemente, le cose non sono andate come si augurava. E ora la banca fa sentire tutto il peso del suo 40% (e dei soldi che ha investito per tenere in vita la Roma). Se potesse, UniCredit vorrebbe scegliere anche l’allenatore…

5 Che sarà…?
Montella resta in pole position, ma non è il solo: ci sono almeno altri due candidati, e uno è molto autorevole, più dell’Aeroplanino. L’impressione è che Baldini e Sabatini stiano aspettando una risposta definitiva da questo «mister X» prima di scegliere o scartare Montella. «Ci stiamo prendendo tutto il tempo necessario, alla fine sceglieremo un allenatore di cui siamo pienamente convinti», dicono. I romanisti, sempre più impazienti, lo sperano ardentemente.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano 

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