Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Matías Soulé è diventato il lampo che illumina la Roma capolista: miglior marcatore, motore del gioco e perno del sistema Gasperini. Il tecnico lo ha trasformato portandolo più vicino alla porta, aprendo la fascia destra con le salite di Mancini e le sovrapposizioni di Celik, liberandolo così di accentrarsi e colpire. A Cremona lo schema si è ripetuto: rientro sul sinistro e altra rete.

I numeri confermano la crescita: gol decisivi con Pisa, Fiorentina, Verona e Cremonese, oltre agli assist. È l’unico giocatore nato dopo il 1° gennaio 2002 con più di 20 gol in Serie A (21 totali) e con 8 gol e 7 assist nel 2025 rientra tra i pochi Under 22 d’élite nei top-5 campionati europei.

La trequarti destra è ormai “proprietà privata” e neppure il rientro di Dybala gli toglierà spazio. Dalle rassicurazioni di Ranieri alla consacrazione con Gasp, Soulé è diventato un patrimonio tecnico ed economico del club, al centro anche di offerte estive poi respinte.

In Argentina ci si interroga sulle mancate convocazioni di Scaloni, ma la delusione è diventata benzina: corre di più, osa di più, segna di più. E ora fa gola a mezza Europa, mentre i romanisti sognano sospinti dal suo talento. Soulé non è più una promessa: è la certezza giovane che sta ridisegnando la Roma di Gasperini.