Roma, un pronti-via all’attacco

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese)Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà una Roma ancora votata all’attacco. Perché la filosofia di Spalletti è quella, perché lo scorso anno era una Roma che amava dominare la partita anche a rischio di prendere qualche ripartenza di troppo. E perché anche a Pinzolo si è ripartiti proprio da qui, dai movimenti degli attaccanti. Ieri quasi tutta la seduta di allenamento è stata improntata su questo: tagli, verticalizzazioni e occupazione degli spazi.

IL LAVOROSpalletti ha creato 4 terzetti e ci ha lavorato su a lungo, proprio mentre i difensori lavoravano invece sull’altro campo, attiguo al principale. Gerson, Vainqueur e Strootman sono andati a formare il primo terzetto, Iturbe si è infilato con Salah e Paredes, poi Ponce, Soleri e Dzeko e infine Di Livio, Federico Ricci e Perotti. Con un lavoro svolto sullo spazio di 25-30 metri per trovare la verticalità dopo lo scambio rapido dei centrocampisti e abituare gli attaccanti ai tempi di inserimento, eludendo il fuorigioco. Il tutto con tre linee di sagome molto strette (4, 3 e ancora 4), a rappresentare gli ipotetici avversari da cui sfilarsi. Un lavoro di fino, a dimostrazione di quanto ci tenga lo stesso Spalletti ai movimenti dei suoi attaccanti. E quanto punti alla perfezione dei sincronismi da poi attuare in campo: spazio e tempo, due variabili da affinare e perfezionare fino alla morte. Del resto, Spalletti è così. Lavoro ed addestramento, con le cose che vanno provate e riprovate fino acne non diventano quasi automatiche.

OCCHIO A GERSON – E tra i volti nuovi ha spiccato anche quello del brasiliano Gerson, ancora un po’ spaesato ma già capace di far intravedere un tocco vellutato. Il baby ex-Fluminense ieri si è allenato con il traduttore (Claudio Bisceglia) fianco a fianco, in modo che gli traducesse in real time ogni suggerimento o ordine impartito da Spalletti, a lui o alla squadra. Su di Gerson, del resto, c’è un’attenzione fortissima, a cominciare proprio da questa mattina, quando sarà il primo a prendere possesso della sala stampa giallorossa per la sua presentazione ufficiale. Del resto, Gerson può essere anche l’uomo capace di far dimenticare in un colpo solo Miralem Pjanic e la sua fantasia. I colpi ce li ha, ora si tratta solo di capire in quanto tempo sarà ambientarsi. Ma in una Roma votata all’attacco, molto probabilmente sarà tutto più semplice.

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