Roma stregata

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Il Tempo (A.Austini) – La Roma vede le streghe nella notte di Halloween a San Siro e lascia la vetta all’Inter. Un verdetto molto, molto severo per la squadra di Garcia, in una partita dominata anche quando s’e ritrovata sotto di un gol e decisa da un episodio. Mancini deve ringraziare la grinta di Medel e soprattutto la saracinesca Handanovic, che ancora una volta chiude la porta nerazzurra perforata appena sette volte in undici gare. Il migliore in campo è proprio il numero 1 dell’Inter e questo giàa dice molto. Alla Roma manca il gol di Dzeko, vicino al vantaggio due volte sullo 0-0: per la prima volta in stagione i giallorossi non segnano, cosi arriva inesorabile la seconda sconfitta in campionato e la terza stagionale, all’orizzonte c’è un derby da giocare senza Pjanic, ma la prestazione non è affatto da bocciare.

A San Siro tanto equilibrio ed emozioni. La foto di un campionato che quest’ anno può essere combattuto fino in fondo. Col senno di poi la vittoria di Mancini, bravo a studiare l’ avversario e non commettere gli errori di Paulo Sousa una settimana fa. I due tecnici non resistano alla tentazione dell’ex: nell’Inter a sorpresa c’è Ljajic al posto del “lamentoso” Icardi (“Non segno tanto perché mi arrivano pochi palloni” aveva detto dopo Bologna) in panchina per 90′, Garcia non rischia l’acciaccato De Rossi e avanza Florenzi a centrocampo, confermando quindi Maicon che da queste parti stato uno degli eroi del triplete. Mancio prova a blindare le fasce con i corridori Nagatomo e D’Ambrosio, preferiti a Santon e Juan Jesus, con l’obiettivo di frenare le ali giallorosse. L’Inter, come detto, fa il contrario della Fiorentina una settimana fa: si mette 4-5-1 ad aspettare la Roma, con Perisic e Ljajic a supporto dei terzini che rimangono bloccati e Jovetic “falso” centravanti, molto fastidioso tra le due linee. I giallorossi accettano volentieri di gestire il pallone e hanno la prima grossa occasione con Dzeko di testa, servito perfettamente da Digne, ma Handanovic gli sbarra la porta. Subito dall’altra parte è Guarin a metter paura a Szczesny. Ma sempre la Roma atenere apparentemente in pugno la partita, con Maicon che sfiora gol dell’ ex, sulla ribattuta Dzeko a porta vuota è troppo molle e si fa respingere il tiro da D’Ambrosio.

La gara gira, perche poco dopo, alla mezzora, arriva il gol dell’Inter con una rasoiata da fuori area di Medel che Szczesny, coperto da un Rüdiger impeccabile per 90′, non vede partire. A quel punto la cinica banda di Mancini si gasa mentre i giallorossi sembrano accusare il colpo. A centrocampo Nainggolan si ritrova spesso troppo solo contro il trio muscolare dell’Inter, Florenzi è preoccupato di dare una mano a Maicon in copertura e non brilla, Pjanic va a sprazzi, davanti solo Gervinho sembra convinto.

Nella ripresa, pero, si rivede ancora tanta Roma. Ma Handanovic si maschera da Superman: para due volte su Salah, evita un’autorete, inutili tutti gli assalti della squadra di Garcia che ordina un cambio non proprio comprensibile, con Iago Falque al posto di Florenzi e un centrocampo ancor più esposto allo strapotere fisico dell’Inter, dove Kondogbia prende il posto dell’ ottimo Medel. Pjanic, poi, la combina grossa: un giallo per proteste e un altro per fallo di mano, addio derby e compagni lasciati in dieci a lottare. Ci vuole un grande intervento di Szczesny su Brozovic per tenere viva la suspance. Non è serata per la Roma, che si riordina in dieci, con l’inserimento di Vainqueur per Dzeko, continua ad attaccare, ma sbaglia sempre l’ultima cosa e oggi rischia addirittura di ritrovarsi quarta dietro Napoli e Fiorentina. Esulta San Siro, l’Inter è prima, l’impressione e che sia arrivata lassù più col cuore che con il gioco. Ma lo scudetto è una storia ancora tutta da scrivere.

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