Gazzetta dello Sport – Il Siena gela l’Olimpico. Un altro pari per la Roma

Osvaldo porta in vantaggio i giallorossi, ma il Siena crea di più e pareggia nel finale con Vitiello. Brienza meglio di Totti sotto gli occhi del patron Thomas DiBenedetto. Appuntamento rinviato con il primo successo.
Un lampo, solo quello, della coppia Borriello-Osvaldo al 25′ non basta a illuminare la notte dell’Olimpico, ancora scura per la Roma. Sotto gli occhi del patron Thomas DiBenedetto i giallorossi non vanno oltre l’1-1 con il Siena e salgono a quota 2, come il Milan e i toscani, un punto in più dell’Inter, unico motivo per sorridere. Merito dei bianconeri, certo, ben messi in campo e motivati nonostante il robusto turnover applicato da Sannino, mentre il gioco spumeggiante voluto da Luis Enrique ancora non c’è, non si vede.
DI TRE IN TRE — Per la terza volta in tre partite, il tecnico spagnolo cambia il fronte d’attacco: dopo Osvaldo-Totti-Bojan con il Cagliari e Osvaldo-Totti-Borini con l’Inter, ecco Osvaldo-Totti-Borriello alla ricerca del gol gol perduto (appena 1 in 2 partite). La combinazione sembra quella giusta per aprire la cassaforte toscana, infatti al 25′ la Roma passa: Borriello controlla un pallone difficile in area, va sul fondo e crossa all’indietro per Osvaldo che indisturbato porta i giallorossi in vantaggio. Quindici milioni spesi bene, avrà pensato DiBenedetto. In effetti la rete fa morale, il Siena rallenta un po’ nel pressing e sulla fasce e la Roma conquista metri, anche se Brkic non deve intervenire quasi mai. Quello della Roma è un fraseggio in stile Barcellona, ma al rallentatore e quindi prevedibile, a tratti noioso. L’unico giocatore che spicca è De Rossi, baluardo davanti alla difesa e calamita di palloni.
BASTA BRIENZA — Invece il Siena, nella sua semplicità, gioca meglio: fase difensiva con otto giocatori, poi palla a Brienza e ripartenze in verticale per Calaiò, oppure sugli esterni Angelo e Grossi. Perrotta e Josè Angel partono alti, ma devono ripiegare spesso, infilati in velocità. Fioccano le occasioni da gol di marca toscana, ma la mancanza di un bomber di razza si nota tutta. In questo senso, va un po’ meglio nella ripresa con l’ingresso di Gonzalez.
SACRIFICIO TOTTI — La sfida nella sfida è quella tra Francesco Totti, e Franco Brienza. Luis Enrique chiede al suo numero 10 anche la fase difensiva e in effetti, nel primo tempo, Totti ripiega bene su Angelo vanificando una chiara occasione da rete. Le 35 primavere che stanno per arrivare, però, si sentono e nella ripresa l’aiuto del capitano viene meno, così come la rapidità in fase d’appoggio. Lo si vede un paio di volte ostinato al tiro, senza fortuna. Brienza, invece, si carica la squadra sulle spalle dall’inizio alla fine e, rispetto a Totti, vince più contrasti (4 contro 2), conquista più falli (2 contro 1) e l’unica volta che va al tiro, colpisce il palo.
NELL’ARIA — Al cambio di campo è ancora il Siena a rendersi pericoloso, confermando le sensazioni del primo tempo: Roma incapace di affondare il coltello fino in fondo, toscani coraggiosi fino al cospetto di Lobont. Chiedete a Gonzalez: il colpo di testa dell’argentino finisce dritto sulla testa di Kjaer, unico ostacolo tra il bianconero e il gol. Era già successo domenica scorsa contro l’Inter, sul tiro di Sneijder. Stasera, però, la Roma gioca peggio. Il pareggio è nell’aria e arriva nel finale, ancora una volta su una scintilla di Brienza: l’ex Palermo calcia da fuori area e centra il palo, sulla respinta il più veloce è Vitiello che insacca fra tre difensori giallorossi immobili. Esulta solo Mezzaroma, che sia Massimo, il presidente del Siena, o la parte laziale.
Gazzetta dello Sport – Claudio Lenzi

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