Roma sempre più grande. De Rossi: «Ora teniamoci Spalletti»

La Gazzetta dello Sport (F.Oddi-C.Zucchelli) – «Per molti Fazio era solo il marito della Littizzetto…». Luciano Spalletti, qualche giorno fa, ci aveva tenuto a puntualizzare che quelle battute sul cognome dell’argentino non gli erano andate giù, e allora Federico per la sera del suo primo gol in campionato (secondo in stagione, dopo quello in Europa League), non poteva che scegliere quella del debutto di Sanremo. L’altro Fazio, Fabio, era sul divano, Federico invece in campo, con l’ennesima prova maiuscola di una stagione che sta diventando eccezionale. Come lo score interno della Roma: 14 vittorie di fila, superato il record della squadra di Testaccio.

GOL NO, ASSIST SÌ – E con lui, Manolas e Rüdiger, dopo due partite, la Roma è tornata ad avere la porta inviolata. «Sono veramente orgoglioso di questa squadra», ha twittato il tedesco. Merito di una difesa che si conosce a memoria, ma anche di un centrocampo che, con De Rossi e Strootman, copre benissimo i tre centrali e poi fa ripartire il gioco. Emblematici i due assist di Daniele, ma anche il contributo che sia lui sia Kevin hanno dato all’azione più bella della serata, quella che ha portato al gol di Nainggolan. Erano 11 anni che De Rossi non faceva due passaggi decisivi nella stessa partita, e adesso è a quota 4, cosa che non accadeva dal 2009­-2010: «Era una partita difficile e il risultato non rende la loro forza in campo».

GUARDARE AVANTI – Stasera la Juve giocherà a Crotone e può allungare di nuovo, ma De Rossi rivendica i risultati della Roma: «Vincono sempre, sono extraterrestri, già riuscire a starle dietro è un passo avanti». Avanti, parola chiave, come contratto. «Del futuro non ne parlo, non è un assillo ­ dice, in riferimento al suo accordo, in scadenza a giugno ­. Preferisco pensare al presente». De Rossi non si sbilancia sul suo prolungamento (che arriverà), ma si sbilancia su quello di Spalletti: «È il tassello per mantenere la squadra forte, oltre ai giocatori. È uno da non farsi scappare». Così come Florenzi, che sta per tornare («mamma mia», il suo tweet al 90’), ma anche Fazio ed Emerson: «Federico lo conoscevo di nome, ma ha superato tutte le aspettative. Anche Emerson fa paura, ci avrei scommesso», ammette De Rossi, che poi chiude: «L’avevamo preparata bene, come Italia-Spagna con Conte all’Europeo». E proprio Emerson, il brasiliano che per Spalletti è stato il migliore in campo, si gode il momento d’oro: «In casa dobbiamo giocare sempre così, senza subire. Io sto facendo bene, ma devo continuare così, con questa umiltà». Anche lui però ci mette del suo, visto che studia sempre l’avversario diretto. Un esempio? Lo racconta lui stesso: «Avevo studiato Chiesa, è andata bene»

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