Roma, Gervinho non molla: “Scudetto Juve? Calma, la Serie A finisce a maggio”

Totti_e_Gervinho

Tra le cose che amano più i tifosi di Gervinho, c’è anche la semplicità nel rapporto con la gente, cosa che l’ivoriano si è portato dietro da Londra. Ieri, dopo l’allenamento, Gervinho stava andando via da Trigoria a bordo della sua automobile bianca quando due tifosi lo hanno riconosciuto da lontano: l’attaccante si è fermato e si è fatto fotografare con loro. In campo, invece, è diventato un beniamino, ancor di più dopo il gol che ha steso la Juventus. “Quello contro la Juventus è stato un gol molto importante per me e per la squadra, abbiamo battuto la Juventus e non capita a tutti, ma soprattutto abbiamo ottenuto il passaggio del turno, che era la priorità – spiega Gervinho a Sky -. Dedico il gol ai tifosi venuti allo stadio, che non ci hanno fatto mancare il loro sostegno”.

SPERANZA — Domenica, da Verona, ricomincia un’altra sfida alla Juventus, più difficile e meno probabile da vincere: quella per lo scudetto. “Per me la Juventus è una grande squadra, ma siamo ancora a gennaio e il campionato finirà a maggio – aggiunge l’ivoriano -. Abbiamo battuto la Juventus, era una partita di Coppa ma molto importante e ci tenevamo molto. Dobbiamo concentrarci sul campionato, la Juve ha un grande vantaggio in classifica ma abbiamo il ritorno in casa e molte partite per raggiungerla”.

MAESTRO — A spingere più di tutti per il suo arrivo è stato Rudi Garcia, con cui Gervinho a Lilla ha vinto la Ligue 1 nel 2011: “Garcia è un allenatore perfetto per la squadra, è bravo a dare fiducia a ogni giocatore mettendo ognuno nel suo ruolo. Tutti hanno giocato almeno 5 minuti, ci sono i titolari ma tutti hanno una chance”. Grazie alla Roma, ma non solo, a fine stagione Gervinho giocherà il secondo Mondiale della sua carriera: “Il mondiale significa tanto per me, sarà la mia seconda partecipazione, è stato importante per me e per la Costa d’Avorio ottenere la qualificazione. La vedo come una grandissima sfida e so che per la mia nazionale sarà un torneo duro”. Tiene alla sua terra, Gervinho, sbarcato in Europa giovanissimo, a 18 anni, partendo dal Belgio e arrivando a Roma passando per la Francia e l’Inghilterra: “La cosa che desidero per l’Africa è la pace, la piaga da cancellare è la guerra. Bisogna cambiare, pensare a una riconciliazione, dobbiamo dare una bella immagine di pace davanti a tutto il mondo. Credo che la cosa di cui l’Africa ha bisogno sia la pace”.

Gazzetta.it – Marco Calabresi

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