Roma, rinforzi obbligati

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Il Messaggero (U.Trani) – L’intenzione è migliorare la Roma: ci mancherebbe altro che non fosse così. E la strategia per il prossimo mercato, almeno a parole, sembrerebbe abbastanza chiara. Perché Pallotta ha garantito che non ci sarà l’ennesimo stravolgimento della rosa: non è il caso di ripartire ancora una volta da zero o quasi. Quindi pochi ritocchi,ma mirati. Per riuscire finalmente a vincere e interrompere il digiuno che comincia a infastidire la piazza. Al tempo stesso, nonostante l’input presidenziale della settimana scorsa che esclude cessioni eccellenti, proprio Spalletti è stato inequivocabile: chi, a fine campionato, vuole andar via non sarà trattenuto. In sintesi: 2-3 acquisti ci saranno, così come qualche addio. E a prescindere dal piazzamento finale. Pure se, è giusto ricordarlo, l’autonomia, in caso di 2˚ posto, sarebbe maggiore: la proprietà conterebbe subito sugli introiti della Champions senza dover aspettare l’esito dei playoff di agosto.

DS IN BILICO – La situazione, insomma, è più o meno rassicurante. Ma, poi, bisogna entrare dentro Trigoria per capire che qualche anomalia è ancora all’ordine del giorno. A cominciare dal ruolo di Sabatini. Da direttore sportivo in carica fa ancora il mercato per la Roma, come ha del resto chiarito pure in pubblico, nonostante si sia già chiamato fuori per la prossima stagione, chiedendo la risoluzione del contratto. Che però Pallotta, avvertito già prima di Natale, non gli ha ancora concesso. Sono intanto diventati 4 i club che, con incarichi diversi, lo stanno cercando. Il Chelsea e Conte lo accoglierebbero come consulente, il Bologna e Fenucci lo prenderebbero al posto di Corvino, l’Inter e il Milan, società indecise pure sui rispettivi tecnici, lo vorrebbero per il rilancio. Il ds sembra contrario a spostarsi all’estero, mentre considera Milano la città ideale per il suo lavoro. Anche se non si è ancora impegnato con nessuno,non ha intenzione di ripensarci. Se lascia la Roma è soprattutto per la presenza ingombrante di Zecca, il braccio destro di Pallotta che ormai partecipa attivamente alla gestione anche tecnica del club. Cioè si confronta con Spalletti e, a quanto pare, non solo con lui.

LISTA APERTA – La Roma ha già preso Alisson e Gerson. Sono 2 extracomunitari e quindi non ne vanno cercati altri. Al portiere è stato garantito il posto da titolare. Se resta anche Szczesny, rinnovando il prestito con l’Arsenal, è per andare sul sicuro: il brasiliano può arrivare dopo le Olimpiadi (anche se Dunga sta pensando di escluderlo: vuole Willian come 3˚ fuori quota) e quindi a campionato iniziato. In difesa previsti 2 acquisti: il centrale difensivo per rimpiazzare Castan che andrà via (in prestito) e il terzino che giochi su entrambe le fasce. Certo il riscatto di Ruediger, pagando 9 milioni allo Stoccarda (lì può andare Iago Falque), meno quello di Digne, versandone 16,5 al Psg (Sabatini ne offre 9). Ansaldi è la prima scelta per sostituire il francese: Spalletti lo conosce bene e sa che può giocare sia a sinistra che a destra. Acerbi, invece, è in corsa come centrale di scorta. Si valuteranno poi i centrocampisti: oggi, numericamente, Paredes entrerebbe per Uçan che non resterà e il recuperato Strootman per Keita che saluterà a fine torneo. E si aspetteranno le dismissioni (nessun riferimento a Iturbe, Doumbia e Sanabria: non riempiranno la cassaforte giallorossa) per vedere se sarà possibile prendere Zielinski, valutato 20 milioni. Pjanic, con la sua clausola da 38 milioni, sembra il più vicino all’addio e mette il Bayern davanti al Psg. La Premier chiama Manolas, Ruediger e Nainggolan (il più richiesto): sono obiettivi del Chelsea da tempo. La Roma vuole confermarli, ma non sa se ci riuscirà. Come sempre, il loro destino dipende dalle offerte. Da decidere che fare con Dzeko. Se rimane, arriva un giovane. Ma Zaza, per ora,costa troppo: 25 milioni.

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