Gazzetta dello Sport – E’ Primavera: “Fece gol da 40 metri. Era già un gran Totti”

«Stava sulla trequarti, a 40 metri dalla porta. Chiesi al dirigente: ma non tirerà mica da lì? E il dirigente, il professor Trancanelli, rispose:questo tira, e fa pure gol». Punizione deviata da un difensore, coi criteri di allora autorete, Inter-Roma 0-1, aggregate 0-3, perché «questo» ne aveva fatti due pure all’andata. Questo era Francesco Totti, all’epoca dei fatti già giocatore di serie A, stagione ’93-94, la prima di Mazzone, la seconda coi grandi del talento che non aveva ancora lasciato Porta Metronia per l’Axa, dopo gli esordi con Boskov. A raccontare quel lontano mercoledì ad Appiano Gentile, quello che Totti se lo godé dalla panchina: Luciano Spinosi, tecnico della Roma Primavera per un decennio, l’ultimo a festeggiare una Coppa Italia. «E sarebbe anche ora che qualcuno la vincesse di nuovo. Cosa che mi auguravo anche il mese scorso al Viareggio: pure quello fui l’ultimo a vincerlo, e lo sono tutt’ora, speriamo questa volta il mio primato cada».

Altro livello Per il successo al Viareggio 1991 poteva contare su Muzzi, Beretta, Scarchilli, Maini e Grossi, per quello in Coppa Italia i talenti arrivati in serie A sono meno Bernardini con la Roma, Cupi e Stovini con altre maglie ma c’era il più forte di tutti. «Ci salutiamo con affetto quando ci ritroviamo. Anche se magari qualche tifoso gli dirà: non ci parlare con lui, che è diventato della Lazio ride, ndr. Ricordo il primo incontro, Perinetti mi disse: devo farti vedere un ragazzino, mi dici che ne pensi. Il giorno dopo gli faccio: non è roba per me, prenditelo e portalo in prima squadra. Poi per fortuna me lo lasciò: aveva ancora 15 o 16 anni». Tranne quella stagione, quando di anni ne aveva 17 e mezzo, e cominciava a sentire l’aria del calcio vero. «C’era Mazzone in panchina, mi diceva: ma io questo non te lo posso lasciare… Lo diceva come a scusarsi, poi in realtà quando poteva qualche rara partita con la Primavera gliela faceva fare, anche se sapevamo tutti che era sprecato. Ma la Coppa Italia si giocava di mercoledì».

Dominio bianconero Anno particolare, quel ’93-94 per il calcio giovanile italiano, l’anno della rara accoppiata scudetto e Viareggio, riuscì alla Juve. (…) Nel ’94, due trofei alla Juve, uno alla Roma. E domani all’Olimpico, davanti a quantomeno 15.000 spettatori, sarà di nuovo Roma-Juventus. Da Totti-Del Piero, a Viviani-Libertazzi.
Gazzetta dello Sport – Francesco Oddi

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