Roma, il peso della maratona

Corriere della Sera (G.Piacentini) – C’è un solo lato positivo nella doppia eliminazione dalle coppe: Luciano Spalletti potrà preparare nel migliore dei modi le ultime otto partite della stagione: Bologna, Atalanta, Pescara, Lazio, Milan, Juventus, Chievo e Genoa, in alternanza trasferta/casa. Gare che possono incidere sul futuro suo, di alcuni calciatori e anche della società, considerando che tra il secondo e il terzo posto c’è una differenza economica fondamentale, soprattutto per poter programmare la prossima stagione. L’aritmetica, poi, dice che la distanza dalla Juventus capolista è di «sole» sei lunghezze (lo scorso anno erano 10 i punti di differenza alla stessa giornata), con lo scontro diretto da giocare all’Olimpico e la speranza che i bianconeri possano disperdere qualche energia in più nel loro cammino in Champions League. Il dubbio però è legittimo: come deciderà, Luciano Spalletti, di gestire la rosa a sua disposizione, che da «corta» può diventare improvvisamente «lunga»? Insisterà con i soliti uomini o farà maggiore turnover?

A vedere le prestazioni degli ultimi tempi, ci sono alcuni tra i titolari che avrebbero bisogno di tirare il fiato. Il caso più emblematico è quello di Radja Nainggolan, che con i suoi 3.610 minuti in stagione (a cui va aggiunta la nazionale, prima del derby aveva giocato due gare intere con il Belgio) guida la classifica dei più presenti e avrebbe bisogno di riposare. Una graduatoria che vede ben sei calciatori – gli altri sono Dzeko, Strootman, Bruno Peres, Fazio e Manolasoltre la soglia dei 3.000 minuti giocati, e sarebbero stati anche di più se in porta non ci fosse stata l’alternanza tra Szczesny (2.790) e Alisson; se Salah (2.509) non si fosse prima infortunato e non avesse poi partecipato alla Coppa d’Africa; se Ruediger (2.312) non avesse iniziato la stagione con oltre due mesi di ritardo rispetto ai compagni. Nella Roma, più che in altre squadre, giocano quasi sempre gli stessi: un po’ per sfortuna – vedi i tanti infortuni gravi subiti da inizio stagione – e un po’ perché Spalletti, una volta trovato l’equilibrio di squadra, tende a cambiare poco. Nelle ultime otto gare della stagione avrà la possibilità di gestire diversamente la rosa. Il primo banco di prova dopodomani a Bologna: un paio di cambi (l’alternanza tra i portieri e il rientro di Fazio) sembrano scontati. Ma gli altri?

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