Il Romanista – “Io e Lorenzo in tribuna”

È contento, per un motivo semplice: domani Stefano Bianchini potrà portare suo figlio Lorenzo a vedere la Roma. Tutto qui. Leggete.

Che novità ci sono?

La novità è che mi ha contattato la biglietteria della Roma, invitando me e mio figlio Lorenzo ad assistere ad una partita in Tribuna d’Onore.

Le hanno dato un appuntamento?

No, non abbiamo alcun appuntamento. Mi hanno semplicemente detto di andare a prendere i biglietti dove si ritirano gli accrediti. Quindi non credo che nessuno ci riceverà, non mi hanno detto nient’altro.

Cosa era successo?

È partito tutto un mese fa. Io ero andato a acquistare un biglietto, come faccio poi spesso, per uno dei miei due figli, Lorenzo. Volevo comprargli un biglietto per la Tribuna Monte Mario, dato che io sono abbonato lì. Sono andato per la prima volta in un Roma Store, quello di Casal Palocco. Ho presentato il codice fiscale di mio figlio per acquistare il tagliando, assieme alla mia tessera, la As Roma Club Privilege Card. Ma mi hanno negato la possibilità di comprare il biglietto, perché volevano un documento di riconoscimento con la foto del bambino. Io però non lo avevo con me, e il biglietto non mi è stato venduto.

A quel punto cosa ha fatto?

Sono semplicemente andato via.

Ha contattato qualcuno per denunciare la cosa?

No, non è servito. Dall’uscita del vostro articolo è iniziato tutto. Il giorno stesso in cui il pezzo è stato pubblicato da Il Romanista sono stato contattato da Carlo Feliziani, il responsabile della biglietteria giallorossa, che si è scusato e ha invitato me e Lorenzo allo stadio per la gara successiva. Mi hanno detto che l’invito sarebbe stato valido per la gara casalinga successiva a Roma-Bologna. Alla fine è stata Roma-Parma, e come eravamo d’accordo mi hanno richiamato questa settimana per i biglietti.

Qual è la sua opinione in merito a tutta questa storia?

Diciamo che è stata una cosa estremamente positiva. Di fatto interamente grazie a voi, visto che avete dato questo particolare risalto all’episodio. Ovviamente io non parlo solo del mio caso personale, è il concetto che era sbagliato: questa norma era totalmente inadeguata. Perché rendeva la vita difficilissima ad ogni genitore che aveva il desiderio di portare i propri figli allo stadio. Anche perché moltissimi bambini non hanno un documento d’identità: in Italia, sotto i 14 anni, non c’è l’obbligo di possederlo. Quindi era un po’ una contraddizione. E da tutto questo è scaturita una cosa estremamente positiva. Credo che sia davvero una bella conquista il fatto che adesso la norma sia stata modificata e che quindi ora sia sufficiente presentare il codice fiscale del bambino o la tessera sanitaria. Io ovviamente ringrazio voi per il risalto che avete dato a questa storia.

Il bambino come l’ha presa?

Lui è contento, ma ha solo 5 anni e ancora non si rende conto: lui sa che andrà allo stadio anche domenica (domani, ndr), però non sa nemmeno cosa sia la Tribuna d’Onore. Per lui l’importante è andare allo stadio. Ora vedremo se apprezzerà la differenza e vediamo che reazione avrà. Ma fondamentalmente lui è sempre contento di andare allo stadio.

Che partita sarà? Ne avete parlato?

No, con Lorenzo no, anche se lui comincia già ad essere abbastanza esperto e a capire i meccanismi di questo sport. Però ormai visti gli ultimi risultati ogni volta fare pronostico è difficile. Con la Roma non si sa mai. Ormai siamo stati abituati ad alti e bassi e non si riesce mai a raggiungere la giusta continuità. Speriamo che domenica arrivino i tre punti.

 Il giocatore preferito di Lorenzo?

Francesco Totti in primis, il capitano è il capitano. Ma è anche un fan particolarmente scatenato di Stekelenburg e Lamela. E infatti si è fatto comprare proprio il mese scorso il completo di Stek, quello verde da portiere. Ha questa particolarità: è innamorato di Totti innanzitutto, ma subito dopo Totti viene l’olandese, poi Lamela. Non sono i classici giocatori che si prendono a modello: una particolarità molto bella e originale.
Il Romanista – Valentina Vercillo

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