Corriere dello Sport – La Roma che verrà

Sarà un mercato forte. Più concentrato dell’estate scorsa ma non meno impegnativo: per fare il salto di qualità promesso giovedì da Walter Sabatini, la Roma deve comprare i campioni. Non molti giocatori, non dodici rinforzi. I giocatori giusti.

PORTAFOGLIO -Il budget? Sarà in linea con la prima campagna acquisti dell’epoca americana, lavorando su due piani sovrapposti: spese per i cartellini, riduzione dei salari. Un modo per investire meglio e compensare le uscite. Il saldo del 2011 è stato negativo per più di quaranta milioni, la cui esposizione è stata ridimensionata dall’abbattimento del costo del lavoro. Non dovrebbe cambiare la strategia finanziaria e sportiva. Semmai le risorse aumenterebbero se la squadra riuscisse a centrare il terzo posto che porta direttamente in Champions League. Ma i proprietari della Roma non contavano su un piazzamento immediato. Perciò avevano previsto un anno di difficoltà e non smetteranno di lavorare per migliorare la visibilità internazionale del club.
LE MOSSE –  I tifosi possono aspettarsi cinque rinforzi: due esterni a tutta velocità, capaci di correre avanti e indietro sui lati; un difensore centrale, sperando che Burdisso torni Burdisso; un centrocampista di qualità; una punta di gol e sostanza. Alla fine del prossimo mercato, la Roma sarà quasi interamente nuova rispetto a quella presa in mano da Sabatini. Ed è passato meno di un anno.
LE FASCE –  Di Isla, che dovrebbe essere uno dei primi acquisti, riferiamo nella pagina accanto: è lui, già seguito da Pradè negli anni di gestione Sensi, il favorito per il ruolo di esterno destro. A sinistra invece l’uomo giusto può arrivare da Lione, in un’operazione stile Pjanic: costosa ma non impossibile. A Luis Enrique piace molto il francosenegalese Cissokho, classe ‘87. Più di Bastos, che era stato trattato in passato. Ma restando in Francia, attenzione a Benoit Tremoulinas (’85) del Bordeaux e a Faouzi Ghoulam (’91) del Saint-Etienne. E non si possono escludere colpi a sorpresa in Sudamerica. Negli ultimi giorni, inoltre, è stato accostato dalla Roma il nazionale bulgaro Stanislav Manolev (1985), esterno destro del Psv Eindhoven. E’ un’alternativa credibile, anche se non una primissima scelta.
DIFENSORE – Anche per il centrale, si cerca un giocatore importante. Giovane magari, ma soprattutto bravo e costante nel rendimento. In cima alla lista delle preferenze di Sabatini c’è Nicolas Otamendi (1988), pilastro del Porto e nazionale: farebbe crescere la colonia argentina a Trigoria. Così come Ezequiel Garay (1986) del Benfica. Non vanno poi dimenticati i vecchi amori: dal brasiliano Dedè (1988) del Vasco da Gama al belga Jan Vertonghen (1987), capitano dell’Ajax che può giocare anche regista basso, fino al serbo Neven Subotic (1988) del Borussia Dortmund.

MEDIANA
–  Tra i centrocampisti, Sabatini non smette di pensare ai vari Sandro, Lassana Diarra, Fernando. Ma anche in questo caso, è prevedibile che la Roma compri in Francia o in Sudamerica. Gente come Yann M’Vila (1990) del Rennes o Moussa Sissoko (1989) del Tolosa possono fare la fortuna di qualsiasi allenatore: nonostante l’età si sono già imposti in patria, provando anche la nazionale. E dal Brasile non si sono ancora mossi Paulinho (1988) del Corinthians e Casemiro (1992) del San Paolo.
LE PUNTE – Avanzando tra le linee del campo, infine, resta spazio per le idee concrete (Destro, Nilmar, Quagliarella) ma anche per un paio di sogni: uno è Gonzalo Higuain (1987), centravanti del Real Madrid e della nazionale argentina; l’altro è Robin Van Persie (1983) dell’Arsenal per il quale Baldini stravede. I dirigenti della Roma avevano pensato a prenderlo anche l’estate scorsa ma si erano fermati davanti al costo del cartellino, intorno ai 25 milioni, e a uno stipendio molto alto (circa 4 milioni netti). Ma adesso le cose sono cambiate: il contratto di Van Persie scade nel 2013 ed è stato studiato da tutti i principali club d’Europa. Si può fare un tentativo?
Corriere dello Sport – Roberto Maida

 

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