Roma, tutti i nodi di un Pallotta bis

Il Messaggero (A.Angeloni, S.Carina) – La Champions è appesa ad un filo, Friedkin è sempre più lontano, il debito strutturale è salito a 278,5 milioni, il bilancio al 30 giugno farà registrare un passivo a tre cifre, senza contare la mancanza di ricavi del botteghino. Vien da sé che centrare il quarto posto sarebbe la via della salvezza, soprattutto per Pallotta che intanto potrà contare sul paracadute del decreto liquidità, che gli permette di ritardare fino al 31 dicembre quello che resta della ricapitalizzazione, circa 55 milioni. Sono state tracciate le linee guida per Fienga: abbassare il monte ingaggi di circa il 20%, dare una sforbiciata alle commissioni di agenti e mediatori, tetto ingaggi di 3 milioni per i nuovi arrivi, il resto lo faranno le cessioni. L’optimum sarebbe liberarsi di chi non rientra più nei piani di Fonseca, ma nel mercato finiranno anche i gioiellini, senza contare che alcune proposte potrebbero cambiare in corsa lo status di incedibili.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti