Gazzetta dello Sport – Tensione a Trigoria: Osvaldo è ancora a nervi scoperti

Il rosario lo sgraniamo prima noi: sono cose che sono sempre successe (e dappertutto), accadono più spesso di quello che immaginiamo (e senza che si sappia), quasi sempre non lasciano strascichi di sorta e non minano la compattezza del gruppo (e neppure l’autorità della società). Detto tutto questo, la Roma ieri si è dovuta confrontare di nuovo con il nervosismo di Osvaldo che — dopo il caso Lamela — costatogli la mancata convocazione per Firenze — è stato protagonista di una nuova discussione (ma più soft) con un compagno (pare uno tra Josè Angel e Heinze), che lo ha fatto uscire sbraitando. Inutile dire che Luis Enrique ha relazionato l’accaduto a Franco Baldini, dandogli un necessario dispiacere in più.
Dubbio caviglia D’altronde, lo spogliatoio della Roma in questo momento di crisi è più permeabile e così, in tarda serata, è cominciata a spargersi la voce del diverbio, tant’è che l’uscita anticipata dell’italo-argentino dall’allenamento è stata motivata più dai postumi dell’arrabbiatura che dal problema accusato alla caviglia, come da (ufficiosa) comunicazione. Una cosa comunque è certa: non c’è stato un secondo round con Lamela, ma di sicuro Osvaldo non è serenissimo, forse perché ancora amareggiato sia dall’esclusione contro la Fiorentina, sia dal fatto che il suo litigio con il compagno di squadra sia stato reso pubblico dalla società.
Attacco sterile Ciò non toglie che l’apporto dell’attaccante azzurro contro la Juve sia importante, visto che per ritrovare una Roma con così pochi gol segnati (15) dopo 13 giornate bisogna ritornare alla stagione 1995-96, quando sulla panchina sedeva Carlo Mazzone. E a proposito di quest’ultimo, ieri è intervenuto anche su Totti. «Ho l’impressione che giocatori come lui siano scomodi — ha detto a Radio Manà Manà — perché sono personaggi che offuscano gli altri e spesso si vuole scaricarli». La dirigenza nega recisamente, tanto più che contro la Juve ci sarà bisogno della migliore squadra possibile perché, se è vero che il club non esonererà mai Luis Enrique, non è escluso che quest’ultimo in caso di tracollo (non di sconfitta) possa gettare la spugna.
Rischio Cassetti Segnalato come il d.s. Sabatini continua l’inseguimento a Paulinho (Corinthians), a Luis Enrique il lavoro non manca perché, con l’emergenza che ha in difesa (fuori Burdisso, Kjaer e Juan), ieri anche Cassetti ha potuto svolgere un differenziato per un problema al tendine d’achille. Al momento non sembra a rischio per il match con la Juve, ma prende sempre più quota la conferma come centrale difensivo di De Rossi.
Caso De Rossi I titoli di coda sono proprio su Capitan Futuro. Ieri c’è stato un nuovo contatto tra la dirigenza giallorossa e l’entourage del giocatore in merito al rinnovo del contratto, in scadenza a giugno. La Roma è arrivata ad offrire 6 milioni e con una modulazione più omogenea (e non partenza contenuta con impennata dopo il 2014, al momento del ritiro di Totti). La prima sensazione, però, è che De Rossi prenda ancora tempo, visto che dall’Inghilterra resta sempre valida l’offerta choc del Manchester City: 9 milioni. Come dire, restate sintonizzati.
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti