Roma, nuovo incasso. Rudiger va a Londra

Il Messaggero (A.Angeloni) – «Non fare scherzi, non te ne andare», l’urlo di un tifoso della Roma. Il giorno di #AskRudi o #AskToni, insomma chiedi – via social – a Rudi o a Toni. Toni è Ruediger, che a quella richiesta non risponde, non può, perché tra la Roma e il Chelsea è in corso una trattativa, molto ben avviata, ovvero -si dice in questi casi – in dirittura d’arrivo. Toni è in Russia, pronto per la finale di Confederations e tra la City d’Inghilterra e quella d’Italia si è deciso il suo futuro. Un’indicazione, Toni la dà: «Preferisco giocare più in una difesa a tre che non a quattro». Per il Chelsea di Conte allora sarebbe perfetto, lo sarebbe stato anche lo scorso anno se l’infortunio al ginocchio non lo avesse sottratto dalle dinamiche di mercato (oltre che dall’Europeo).

OFFERTE CENTRALI – Doveva partire Manolas, perché lui stesso, fa sapere la Roma, aveva trovato un accordo con lo Zenit e perché, fa sempre sapere la Roma, Di Francesco gioca con un centrale di impostazione (Fazio e/o Moreno) e un marcatore (ora Manolas e mister x, magari Foyth, più Juan Jesus). Ergo, Manolas sarebbe stata la riserva di Ruediger e/o viceversa. La trattativa saltata improvvisamente con lo Zenit ha restituito Kostas alla Roma e ha rinvigorito la vecchia e recente offerta di Conte per Ruediger, che per il ds Monchi non sarebbe partito proprio perché il preferito era Manolas. Ma la domanda nasce spontanea: la cessione di uno dei due difensori è un’opportunità o una necessità? Dalla tempistica e dalla velocità dell’operazione, sembra più la seconda che non la prima, al di là dell’aspetto tecnico. Un’operazione di mercato concretizzata a luglio può essere messa a bilancio nell’esercizio precedente. Conta a quando risale l’accordo: è successo due anni fa con la cessione di Holebas. La Roma ci dice che la cessione di Ruediger non si tratta di una necessità finanziaria (sono state sufficienti per mettere a posto i conti le partenze di Salah al Liverpool per 45 milioni, Doumbia allo Sporting per 4,5, Ricci per 3 e non 4,5, per sconto clausola DiFra) e noi ne prendiamo atto, ma il ricavo economico e la plusvalenza è evidente e soffia nel vecchio bilancio. Le cifre relative a Ruediger al Chelsea sono di un certo livello: siamo intorno ai 40 milioni di euro, bonus compresi, si parla di 33 più 5. Altra domanda: ora che ne sarà di Manolas, che ha rifiutato lo Zenit?

MA QUANTO COSTA KOSTAS – Se il problema per il greco era anche caratteriale, dobbiamo aspettarci una sua cessione, ma al momento non è così. A questo punto, per non perdere il patrimonio e per non avere un calciatore con il muso lungo, la Roma dovrà pensare al contratto di Kostas. Che oggi guadagna meno di tanti in rosa e che fanno panchina e il suo attuale accordo scade nel 2019 e nel calcio, due stagioni equivalgono quasi a zero. Se non sarà facile il rinnovo e Manolas continuerà a essere scontento, diventerà facile una sua cessione (non lo si può certo accantonare come Gerson dopo il rifiuto a Lille), appunto, per non perdere o svalutare un patrimonio tecnico ed economico. Vedremo: in tal caso, il sostituto dovrà essere di livello superiore. Tutta questa storia ha un lieto fine e non riguarda i difensori (sta per partire pure Mario Rui, verso il Napoli per circa 10 milioni): Nainggolan resta a Roma. Il belga non ha mai avuto dubbi, il problema è sempre ciò che ti offrono e le reazioni del club davanti a certe offerte. E a questo punto, dopo le note cessioni, sarà solo difficile pensare (anche) a quella altrettanto nota del Ninja. Sempre fino a prova contraria, ovvio. Tra una trattativa e l’altra (il Lione ha ufficializzato la cessione di Gonalons, mentre Frattesi e Marchizza sono andati al Sassuolo) ieri si è visto a Trigoria Mino Raiola, procuratore di Luca Pellegrini, un Primavera classe ‘99. Ma con Raiola l’affare scoop è sempre dietro l’angolo. E magari ora c’è chi sogna Ibra. Non scherziamo, è la reazione che filtra da Trigoria e che mette i sognatori con i piedi per terra. Più facile Defrel o Jovetic, o Berardi.

DIRIGENTE PRESENTE – Da oggi Totti è un uomo “libero”, senza contratto da giocatore e con una promessa scritta in cui farà il dirigente. Il Capitano è atteso a Trigoria, per dire se quella carta privata potrà trasformarsi in contratto vero. Monchi e soci sono ottimisti: Totti farà il dirigente. Ma lui, da grande numero 10, sfrutterà la sua fantasia per sorprendere? Non si sa mai.

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