Roma, nuovi dettagli sul libro di Totti: “Il caso più unico che raro di profeta in patria, 25 anni con la stessa maglia, capitano per sempre”

Questa mattina è arrivata la notizia della presentazione del libro di Francesco Totti nella splendida cornice del Colosseo proprio nel giorno del suo 42esimo compleanno, 27 settembre. Per la realizzazione della serata la Rizzoli si è impegnata a contribuire al restauro di 12 statue marmoree degli Orti Farnesiani all’interno del Parco Archeologico del Colosseo. Alla serata parteciperà anche l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, istituzione a cui l’ex capitano giallorosso e la casa editrice destineranno un contributo sotto forma di donazione per l’attività di assistenza e ricerca. Nel frattempo, emergono nuovi indizi sull’opera intitolata “Un Capitano” e scritta con l’aiuto del giornalista Paolo Condò. La Rizzoli, casa editrice della biografia dell’ex numero 10 giallorosso, infatti ha svelato la descrizione del libro:

L’infanzia in via Vetulonia, i primi calci al pallone, la timidezza e la paura del buio, la vita di quartiere in una Roma che forse non esiste più. Gli amici che resteranno gli stessi per tutta la vita. Gli allenamenti a cui la mamma lo accompagnava in 126, asciugandogli i capelli con i bocchettoni in inverno. L’esordio in Serie A a 16 anni in un pomeriggio di marzo del 1993 a Brescia, con i pantaloni della tuta che al momento di entrare in campo si impigliano nei tacchetti; il primo derby, il primo gol, il rischio di essere ceduto alla Sampdoria prima ancora che la sua favola in giallorosso possa cominciare. E poi la gloria: caso più unico che raro di profeta in patria, venticinque anni con la stessa maglia, capitano per sempre, un palmarès che annovera un epico Scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, oltre ovviamente al Mondiale 2006 conquistato da protagonista con la Nazionale. E ancora il matrimonio da sogno con Ilary Blasi, la vita mondana attraversata sempre con leggerezza, con autoironia, con il sorriso grato di chi ha ricevuto in dono un talento straordinario e la possibilità di divertirsi facendo ciò che più ama: giocare a pallone. Con l’espressione eternamente stupita del ragazzo che una città ha eletto a simbolo e condottiero, oggetto di un amore senza uguali. Fino al giorno del ritiro dal calcio giocato, e di un addio che ha emozionato non solo i tifosi romanisti ma gli sportivi italiani tutti. Perché Francesco Totti è la Roma, ma è anche un pezzo della vita di ognuno di noi“.

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