Roma, non resta che la vittoria

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Il Messaggero (U.Trani) – Ancora prima di conoscere il verdetto di Milano, la Roma è volata a Bergamo sapendo che il menù del lunch match non sarebbe comunque cambiato. Perché, non potendo chiedere il conto in anticipo, deve assolutamente vincere contro l’Atalanta per non mettere in pericolo la partecipazione alla prossima Champions che, passando o non dai play off, darebbe un senso alla stagione. La proprietà Usa, non dimenticando il periodo di crisi di inizio 2016, si prepara ad accettare il 3° posto. Chiaramente, pesando anche gli investimenti fatti in estate e in inverno da sommare agli stipendi concessi ai giocatori, ritiene che sia l’obiettivo minimo. Proprio per questo motivo Spalletti, fino all’ultimo respiro, punterà al 2°. Che porta ricchezza nel forziere di Trigoria (77 milioni da questa edizione) e di conseguenza garantisce competitività sul mercato. E il successo dell’Inter quarta (ora salita a meno 3) contro il Napoli rafforza il piano della vigilia. Per riavvicinarsi ai partenopei (6 punti avanti) e tenere a distanza di sicurezza i nerazzurri.

LEGGERA FRENATA La Roma, dopo la striscia delle 8 vittorie di fila, ha in parte rallentato: 2 pari e 1 successo nelle ultime 3 partite, con 5 punti raccolti su 9 disponibili che l’hanno nuovamente allontanata dal Napoli. L’attacco al 2° posto, però, è ancora in atto. Vale la pena insistere, perché il piazzamento renderebbe più agevole l’organizzazione, in campo e fuori, per la stagione che verrà. Nonostante i 4 punti persi nelle ultime 2 gare casalinghe, da quando c’è Spalletti in panchina i giallorossi stanno comunque viaggiando ad alta quota. Solo la Juve, dopo essersi aggiudicata di misura lo scontro diretto allo Stadium, è andata più forte e il nuovo tecnico, nelle sue 13 partite, ha raccolto 3 punti in più (30 contro 27) del suo predecessore Garcia che, al 10° match (28 ottobre), era riuscito addirittura a essere per 2 turni di fila in testa alla classifica (e in solitudine). L’imbattibilità che dura da 11 gare di campionato certifica che la bontà della decisione presa a metà gennaio da Pallotta e dal suo braccio destro Zecca.

Il ritmo, con il toscano, è da scudetto. Se sarà confermato fino al traguardo, cioè in queste ultime 6 partite, porterà sicuramente la Roma sul podio. Spalletti, prima di scegliere su chi puntare, si dovrà confrontare con lo staff medico. In settimana più di un titolare ha avuto problemi (out Falque, Gyomber e Uçan). Dzeko, superato l’affaticamento muscolare, sembra pronto per partire dall’inizio: solito ballottaggio con El Shaarawy. Anche Pjanic è a disposizione, ma si porta dietro un fastidio all’adduttore. Se non c’è la fa, dentro Zukanovic in mezzo alla difesa, con Rudiger terzino destro e Florenzi a centrocampo. Tornano, invece, Nainggolan e probabilmente Keita. L’allenatore, come sempre, darà spazio a chi ha visto meglio fisicamente durante il lavoro fatto in settimana. Stavolta farà ancora più attenzione alla gestione dei singoli per affrontare con le risorse ideali il mini ciclo che aspetta la Roma, chiamata a giocare, in 9 giorni, 3 gare fondamentali per la volata Champions: oggi contro l’Atalanta (senza tifosi al seguito: trasferta vietata), mercoledì contro il Torino all’Olimpico e lunedì 25 aprile contro il Napoli sempre in casa.

STATO DI ALLERTA L’Atalanta è tranquilla, a quota 36 punti e quindi a 8 dal terzultimo posto che scotta. Ma fa bene Spalletti a non fidarsi. Anche il Bologna, lunedì scorso all’Olimpico, si è presentato così, senza avere la necessità di far punti, e sappiamo bene come è andata a finire. In più Reja, abile a mettersi di traverso almeno quanto Donadoni, è stato capace di prendersi i 3 punti già all’andata e non è più caduto contro i giallorossi dal derby del 13 marzo 2011. Sono passati più di 5 anni. L’ex tecnico laziale sa difendersi bene (11 squadre di A hanno incassato più reti) e in casa raccoglie quanto serve per salvarsi: 25 dei 36 punti lì ha conquistati a Bergamo. L’attacco, 31 gol, fa il minimo indispensabile (quintultimo del torneo): Pinilla e Gomez sono spesso fastidiosi per qualsiasi avversario. Nella circostanza il centrocampo è in emergenza: squalificati De Roon e Cigarini, infortunato Diamanti.

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