Roma, non aspettare favori

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Da spernacchiato a spauracchio per Luis Enrique restano solo le prime due lettere. Dimani, dentro il Nou Camp, la Roma conterà gli assenti (Salah, Gervinho, Totti, Strootman, forse De Rossi) e si farà il segno della croce: quest’estate, nel trofeo Gamper, finì 3-0 e il Barça dimostrò una superiorità imbarazzante.

Da allora qualcosa è cambiato e sta tutto dentro il gol di Alessandro Florenzi nella prima partita del girone di Champions League, quando riuscì a battere Ter Stegen con un tiro da centrocampo. Quella della Roma fu una partita difensiva ma coraggiosa. Adesso servirà un pizzico di quella follia, simbolizzata da un tiro che 99 giocatori su 100 non avrebbero nemmeno provato. Ma sarà possibile farlo senza avere almeno una delle due «frecce» dell’attacco di Garcia, cioè Gervinho e Salah, i giocatori destinati a destabilizzare le difese avversarie?

Il vecchio amico Luis Enrique, purtroppo per la Roma, non potrà fare regali. È vero che il Barcellona, a 10 punti in classifica, è praticamente sicuro del passaggio del turno, ma manca ancora un gradino: battere la Roma e conquistare aritmeticamente gli ottavi di finale. Non è una formalità. Il Barcellona è atteso dal Mondiale per club, in Giappone, dove il 17 dicembre affronterà in semifinale la vincente di America (Messico)-Guangzhou (Cina), sperando di qualficarsi per la finale del 20 dicembre. Per questo motivo Lucho spera di chiudere subito i conti per poter fare turnover nell’ultima gara del girone di Champions, il 9 dicembre, a Leverkusen contro il Bayer. Un intreccio che non favorisce i giallorossi […]

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