Roma, Manolas non basta. A.A.A. cercasi centrale

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – La voglia di favola. Il bisogno di certezze. Perché al momento al centro della difesa della Roma di sicurezza ce n’è una sola, Manolas. Di certezza tecnica si parla, perché il greco, col contratto in scadenza nel 2019 e un rinnovo complicato, rischia di essere per Monchi una spina nel fianco. Di questo, però, si occuperà il d.s. («che deve saper essere anche un po’ psicologo», ha ammesso), insieme all’agente del giocatore. Di Francesco da Manolas vuole che sia il leader della difesa. A Bergamo (soprattutto) e poi contro l’Inter non è stato impeccabile, ma il posto da titolare è suo senza se e senza ma. I se, invece, sono sul partner: Castan parte dietro, Fazio, piede destro, e i mancini Moreno e Jesus si giocano l’altro posto.

FAVORITO – Dentro e fuori Trigoria più d’uno sussurra che se Castan fosse quello di 3 anni fa non solo non ci sarebbe storia, ma la Roma avrebbe una coppia di centrali fortissima. Nelle intenzioni, quella che doveva giocare insieme dal 2014, quando Manolas prese il posto di Benatia. La storia, coi gravi problemi del brasiliano e le difficoltà del rientro, è nota e allora, col greco, è favorito un altro brasiliano, mancino come Leandro: Juan Jesus. Arrivato lo scorso anno nella diffidenza, è partito male, ma con Spalletti ha iniziato a migliorare e con DiFra, dal primo giorno, ha dato risposte convincenti. I tifosi hanno imparato a volergli bene, Monchi è convinto che con lui, Fazio, Moreno e Castan la rosa sia a posto, la società chiede di ripetere prestazioni come quella di Bergamo. «Non sono sorpreso – ha detto DiFra – ha lavorato bene. Come tutti, non deve accontentarsi».

DUBBI – Qualche dubbio in più c’è su Moreno e Fazio. Il messicano, che deve riprendersi da un problema al flessore sinistro, appena tornerà dalla nazionale sarà valutato, ma per adesso è dietro nelle gerarchie e, come ha spiegato l’allenatore, ha bisogno di un po’ di tempo «per adattarsi al calcio italiano, più tattico rispetto a quello olandese. Lì si gioca uomo contro uomo ed è quello che io non voglio, ma guai a dare giudizi affrettati». In crescita, almeno con l’Argentina, dove ha giocato titolare contro l’Uruguay di Cavani e Suarez, è stato Fazio: centrale della difesa a 3 con Mercado e Otamendi, ha diretto il reparto ed è stato tra i migliori. Nella difesa a 4, alta e meno bloccata, col suo fisico imponente fatica di più, ma la sensazione è che, con 3 competizioni, alla fine giocherà parecchio anche quest’anno.

ALTERNATIVE – Chissà se in Italia, visto che è fuori dalla lista Uefa, giocherà Castan. Monchi e il tecnico Eusebio Di Francesco hanno detto che hanno scelto di tenerlo perché lui «voleva assolutamente restare» e la Roma non aveva la possibilità di prendere un altro difensore, vederlo giocare con continuità è quello che vorrebbero tutti i tifosi giallorossi e in fondo anche i dirigenti e l’allenatore, ma molto, se non tutto, dipenderà esclusivamente dal giocatore. La favola sarebbe bellissima, ma questa Roma, a partire dalla settimana prossima, avrà bisogno solo di sicurezze.

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