Gazzetta dello Sport – Operazione 3°posto

Et voilà! Ci risiamo, di nuovo sull’altalena delle emozioni, pronti a volare, con la valigia dei sogni rimessa sul letto, solo da riempire e partire. Catania, domani, ore 20: rischiano di diventare i 25 minuti circa (recupero compreso) più importanti della stagione romanista. Si riparte dall’1-1, può succedere di tutto. Con una vittoria, la Roma si porterebbe a 37 punti, scavalcherebbe l’Inter al 5°posto, buono per un viaggio in Europa League, soprattutto piomberebbe negli specchietti dell’Udinese in corsa per la Champions, terza in classifica a 41 punti, dunque soltanto a +4. Soltanto, sì: cosa volete che siano quattro punti per una squadra già andata e tornata dall’inferno? Due mesi fa, dopo la disfatta di Firenze, la Roma era ottava e a dieci punti dalla zona Champions. Chi ci credeva più ai miracoli?

Niente ricadute E invece, di tanto in tanto, pure a Roma nevica e, magicamente, si può tornare a sognare in una classifica migliore. È successo tutto in un weekend: i romani che sciavano a Circo Massimo, la Roma che prendeva a pallate l’Inter, l’Olimpico che improvvisamente tornava a scaldarsi, le altre grandi del campionato incapaci di vincere. Luis Enrique che annusava l’aria fina e ammoniva, giustamente: «A Catania sarà una partita strana. E se non faremo un’altra grande prestazione, questa vittoria contro l’Inter non sarà servita a nulla». Ecco, a questo giro la Roma non vorrebbe scendere dall’altalena. Bella, giovane, sfrontata, moderna: quanti complimenti all’orchestra di Luis. Regolare, però, non ancora, e questa mancanza ha già svilito parecchie ambizioni. In un campionato al ribasso, con un paio di risultati diversi, non di più, oggi la Roma lotterebbe ancora per tutto, o quasi. Catania può ancora rimetterla in carreggiata, almeno per la Champions. Lo ha detto anche Daniele De Rossi, ieri: «Sarebbe un sogno arrivare terzi». Lui domani resterà a casa, come Totti. Due assenze che peseranno, ma tra Borini in stato di grazia, Lamela sempre in agguato e Bojan finalmente riemerso, qualcuno sarà in grado di segnare un gol. E poi, in una sfida di nemmeno 25 minuti più che i nomi conterà l’approccio. Quale Roma sarà? Quella che in dieci minuti ne ha fatti tre al Cesena? La stessa che in meno di un quarto d’ora ha messo alle corde l’Inter? Oppure, per restare alle esibizioni più recenti, la brutta copia incapace di attaccare il Bologna?

Pronti? Via! Le statistiche fanno sperare nella versione migliore. Non tanto quelle care a Luis — possesso palla, predominio territoriale, pericolosità — , quanto le cifre dei primi 25 minuti, una fase della partita in cui la Roma mostra di trovarsi a suo agio. Nove vittorie, dieci pareggi, due sconfitte il bilancio del primo quarto di gara, con 12 gol fatti e 4 subiti, e un totale di 37 punti, solo tre in più della classifica vera, ma darebbero alla Roma il primato. Il Catania di Montella, viceversa, al 25′ del primo tempo ne ha quattro di meno. Oggi si può ancora sognare.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

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