Roma, l’impresa sfiorata

Corriere dello Sport (A.Ramazzotti)L’Inter ha vinto la Supercoppa Italiana Primavera, l’unico trofeo che non era mai riuscita ad alzare in questi anni di trionfi del suo settore giovanile. A regalarle la prima gioia della stagione, un trofeo che ha fatto scattare un bonus da 500.000 euro previsto dal contratto di sponsorizzazione siglato con Suning, è stata la doppietta dell’argentino Facundo Colidio, ex attaccante del Boca Juniors. Dopo 3’ ha segnato l’1-0 al termine di un’azione da lui orchestrata nella quale ha messo il piede anche l’ottimo Odgaard, ma soprattutto ha firmato il 2-1 a un paio di minuti dalla fine del secondo tempo supplementare con un tocco acrobatico che ha evitato l’epilogo dei calci di rigore ai quali ormai la formazione di De Rossi, stanchissima e “incerottata” (Cargnelutti e Riccardi costretti alla sostituzione), sperava di arrivare per giocarsi le sue chances.

EMOZIONI – L’Inter ha meritato di vincere perché ha creato molto di più e, dopo le beffe subite dai giallorossi nelle finali di Supercoppa del 2012 e del 2016, si è presa una bella rivincita. La Roma, comunque, ha avuto il merito di rimanere sempre in partita e, trovato un immediato pareggio con Marcucci dopo il primo guizzo di Colidio, ha graffiato soprattutto nella prima frazione con Riccardi e Antonucci. Alla lunga però a venir fuori sono state la migliore condizione atletica e la maggiore fisicità dei padroni di casa che, spinti da San Siro e dai cambi di Vecchi (prima è passato al 4-3-3 inserendo Rover, poi al 4-2-3-1 con anche Belkheir nella mischia), sono andati vicini al 2-1 già prima del 90’ con Sala e Odgaard. Nei supplementari Danso ha sfiorato il colpo del ko e Odgaard ha scheggiato la traversa, prima che sugli sviluppi di un calcio d’angolo un’uscita difettosa di Romagnoli, fino a quel momento provvidenziale, permettesse a Colidio di decidere il confronto.

RAMMARICHI – Al di là della sconfitta, però, De Rossi ha poco da rimproverare alla sua squadra che ha tenuto testa a un’avversaria più forte. I nerazzurri erano privi dello squalificato Zaniolo e dell’influenzato Pinamonti, ma sulla carta hanno una rosa superiore. Nonostante questo però i giallorossi hanno lottato alla pari per almeno un’ora e quando sono stati messi sotto dalla mediana avversaria (Emmers ottimo sia da trequartista sia da mediano), hanno comunque resistono praticamente fino all’ultimo respiro quando è arrivata la beffa. Tavecchio, commissario della Lega Serie A, ha così consegnato la Supercoppa all’Inter.

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