Roma, la solitudine del numero 10. Totti ha perso 1.377’ in un anno

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – L’8 febbraio 2015, un anno fa ma sembra un secolo, Francesco Totti giocò a Cagliari con la febbre. Uno dei mille atti d’amore per la sua Roma. I giallorossi non vincevano da quattro turni in campionato ed erano falcidiati dalle assenze. Il Capitano giocò 61 minuti e un manipolo di «sacrificati» (gol di Ljajic e Paredes, due assist di Verde) portarono a casa tre punti che, a conti fatti, a fine stagione valsero il secondo posto e la qualificazione diretta alla Champions League (48 milioni di euro a bilancio).

L’8 febbraio 2015 Francesco Totti aveva giocato 24 partite (17 in campionato, 5 in Champions League e 2 in Coppa Italia) per un totale di 1.590 minuti (1.087 più 365 più 138) e segnato 6 gol (4 in campionato e 2 in Champions League). Le cifre del numero 10, in questa stagione, sono crollate: 213 in serie A (nessuno in Champions), 5 presenze di cui solo 2 da titolare, un gol segnato al Sassbuolo che data 20 settembre 2015, nessuna partita giocata per 90’.

La colpa è principalmente dell’infortunio contro il Carpi, il 26 settembre 2015. A 39 anni i tempi di recupero sono molto più lunghi e si è aggiunta la complicazione della recidiva del k.o. di Roma-Napoli del 18 ottobre 2013, la partita che il preveggente Rudi Garcia definì «una vittoria di Pirro».

Da Carpi a Carpi – in attesa della sfida di venerdì sera che, in caso di vittoria, porterebbe la Roma per una notte al terzo posto – Totti ha giocato 53 minuti: 21 con Garcia il 9 gennaio (Roma-Milan 1-1) e 32 con Spalletti (Roma-Frosinone 3-1, un assist per il gol di Pjanic che ha chiuso la partita). Numeri minimi, che hanno portato anche alla dichiarazione zemaniana sulla tristezza e la solitudine del numero 10 in panchina.

Le condizioni di forma di Dzeko rendono impossibile il progetto di far giocare insieme il Capitano e il bosniaco. Spalletti non può permettersi il lusso di mandare in campo due attaccanti da recuperare fisicamente. Ci sono risultati da raggiungere, soprattutto adesso che il terzo posto è tornato così vicino, con l’Inter a un punto e la Fiorentina a due. Totti più Dzeko era il sogno di molti tifosi ad agosto: hanno giocato insieme soltanto 56 minuti, il 12 settembre 2015, contro il Frosinone in trasferta. E chissà se in futuro ci sarà modo di aumentare questa piccola cifra.

Totti ha provato a scherzarci sopra, come nella scenetta con Pjanic a Reggio Emilia, dopo la sostituzione di Miralem contro il Sassuolo, ma è chiaro che non può essere contento. Parliamo della storia della Roma: 593 partite in serie A e 244 reti segnate; 748 e 300 se consideriamo tutte le competizioni.

A giugno gli scadrà il contratto e ci sarà da prendere la grande decisione: continuare o smettere? Francesco si sente ancora calciatore e Pallotta ha detto che l’ultima parola spetterà al Capitano. Totti ha sempre dato e sempre darà tutto per la Roma. Bisogna capire che cosa può ancora offrirgli la Roma e non stiamo certo parlando di soldi.

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